A cura della Redazione
L´arcivescovo Tommaso Caputo, 62 anni, nunzio apostolico a Malta, e´ stato nominato da Papa Benedetto XVI nuovo arcivescovo-prelato di PompeI. L’alto prelato è arrivato oggi stesso nel Santuario della Beata Vergine del Rosario per insediarsi al posto di Carlo Liberati, che la settimana scorsa aveva festeggiato i 50 anni di sacerdozio con una solenne messa concelebrata insieme al cardinale di Napoli Crescenzio Sepe ed i vescovi campani. Sacerdote dal 1974, originario di Afragola dove è nato il 17 ottobre 1950, Caputo ha ricevuto l’ordinazione presbiteriale il 10 aprile 1974 dal Cardinale Corrado Ursi per l’arcidiocesi di Napoli. Ha frequentato la Pontificia Accademia Ecclesiastica ed entra nel servizio diplomatico della Santa Sede. Dal 19 giugno 1993 al 3 settembre 2007 è capo del Protocollo della Segreteria di Stato della Santa Sede. Il 3 settembre 2007 è stato nominato arcivescovo titolare di Otricoli e nunzio apostolico di Malta e Libia. Ha ricevuto la consacrazione episcopale il 29 settembre 2007 da papa Benedetto XVI, co-consacranti i cardinali Tarcisio Bertone e Marian Jawoski. Monsignor Caputo, dal 1980 nel servizio diplomatico della Santa Sede, dove per quattro anni e´ stato alla Segreteria di Stato, ha svolto una notevole esperienza nella rappresentanza ecclesiale nei confronti degli organismi e delegazioni italiane e straniere. Un ottimo curriculum ha fatto del Pastore del Signore un uomo di governo della Chiesa di Pompei, chiamata insieme a quella di Assisi ad alimentare il dialogo dei cattolici con tutte le religioni del mondo. Sul suolo mariano si è costituito un grande patrimonio messo insieme dal Beato Bartolo Longo che la Chiesa di Pompei è chiamata a gestire nella tradizione delle sue opere a favore della maternità, dei giovani, dei poveri e degli emarginati. Si deve avere un gran senso dell’accoglienza a Pompei, dal momento che arrivano intorno ai 4 milioni di pellegrini l’anno. Soprattutto è importante il dialogo costante e costruttivo con le istituzioni. Doti, capacità e caratteristiche che Monisignor Caputo ha acquisito nella sua ricca esperienza al servizio della Chiesa. Il fatto poi di essere un campano lo agevola nei rapporti di comprensione umana con una popolazione che già conosce a fondo nei suoi pregi ma anche nei suoi difetti. Alla guida della prelatura di Pompei e del Santuario mariano, succede a monsignor Carlo Liberati, dimessosi per raggiunti limiti di età. Un alternarsi che era nell’aria anche se erano circolati in precedenza altri nominativi di pari prestigio. La nomina di Caputo ha colto tutti di sorpresa a Pompei perché francamente molti si aspettavano (clero, personale del Santuario ed ambiente cattolico) che l’Arcivescovo Liberati avrebbe lasciato il seggio con l’inizio dell’anno nuovo, sicuramente dopo la popolare funzione del bacio della Madonna, da lui stesso annunciata nell’omelia del cinquantesimo anniversario dell’ordinazione presbiteriale, insieme alle notizie sui restauri della cattedrale che restano il suo punto di orgoglio nei nove anni che ha trascorso a Pompei. MARIO CARDONE