A cura della Redazione
Una recente seduta dell’esecutivo pompeiano ha sancito l’ultimo atto per il restauro completo di Palazzo De Fusco: la firma del contratto d’appalto. Prima sono stati necessari i passaggi burocratici, tra conferenze di servizi e autorizzazioni di Enti preposti dalla legge. Un iter necessario all’assegnazione dei lavori edili per il riuso degli spazi dell´ex Fonte Carbonica che accoglierà tra le sue mura il Museo Temporaneo d’Impresa. L´importo dei lavori, finanziato dalla Regione Campania è di un milione 999 mila 200 euro, comprensivo del progetto di restauro di Palazzo De Fusco, sede della Casa Comunale di Pompei, e del riuso dell´ex Fonte Carbonica, è finalizzato alla fornitura, montaggio, allestimento e arredo degli ambienti museali. L´affidamento dell’appalto è stato conferito con il criterio del prezzo più basso alla società Costruzioni Vitale s.r.l. con sede a Caivano, per 969.600 euro, con un ribasso del 33,20%. L´impresa ha trasmesso al Provveditorato alla OO.PP. il progetto esecutivo di 1.555.999 euro, di cui 969.610 per lavori e forniture ed 586.388,96 a disposizione dell´Amministrazione. Dopo il parere favorevole del Comitato del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il provveditore ha licenziato il progetto esecutivo per 1.555.999 euro, autorizzando la stipula del contratto aggiuntivo. Passo finale di un’articolata procedura che insieme al Comune di Pompei (beneficiario dell’iniziativa) e la Regione Campania (finanziatore) ha coinvolto il Provveditorato alle OO.PP. per la Campania ed il Molise con l’incarico di progettazione, direzione dei lavori, collaudo e funzione di stazione appaltante. Entro il 2013 il Museo Temporaneo d’Impresa di Pompei aprirà i battenti con funzioni espositive orientate alla più prestigiosa produzione regionale. La speranza del sindaco D’Alessio e del ceto dirigente di Pompei è che il Museo possa ospitare anche reperti del patrimonio archeologico locale, considerato che molti reperti antichi (statue, oggetti d’arredo, affreschi) scavati nel suolo dell’antica Pompei non sono mai stati esposti al pubblico, ma sono invece chiusi nei depositi sotterranei della Soprintendenza Archeologica. Nel Museo temporaneo d’Impresa di Pompei troveranno sicuramente ospitalità le ceramiche di Vietri sul Mare, le porcellane di Capodimonte, le sete di San Leucio, la carta di Amalfi, i cammei ed il corallo Torre del Greco. Considerato che ogni anno giungono circa quattro milioni di turisti, si punta su questa risorsa come leva per alimentare il successo dell’iniziativa. MARIO CARDONE