A cura della Redazione
Manifestazione dei dipendenti dell’Igiene Urbana sotto la sede del comune di Pompei. Ieri mattina gli operatori ecologici si sono prima intrattenuti in un’assemblea sindacale a tempo indeterminato, con ripercussioni negative sul servizio di ritiro della spazzatura lasciata a marcire sotto il sole su parte del territorio cittadino. Come avevamo riferito in un articolo precedente, disservizi del genere sono purtroppo ripetitivi da qualche tempo. Sono capitati più di una volta nel corso dell’estate e sono collegati a ritardi nei pagamenti degli stipendi da parte della ditta Igiene Urbana che ha in appalto il servizio di prelievo della spazzatura a Pompei. La stessa cosa è stata paventata ieri mattina, perciò è stata convocata l’assemblea in anticipo di due giorni rispetto al pagamento degli stipendi. Successivamente gli operai di Igiene Urbana hanno inscenato un sit-in sotto il Municipio di Pompei. L’intenzione era quella di essere ricevuti dal sindaco o dall’assessore ma entrambi erano partiti per Chiangiano per partecipare alla festa dell’Udc. “Perché manifestare sotto al Comune dal momento che l’Ente è in regola con il pagamento del canone?”. La domanda è stata posta sia ai manifestanti che ai loro rappresentanti sindacali. Entrambi si sono detti consapevoli di essere stati strumentalizzati dal datore di lavoro. “Lui è comodamente in vacanza nella sua bella villa in Sardegna mentre noi stiamo qui a tribolare. Se non incasseremo lo stipendio cosa daremo da mangiare ai nostri figli? – hanno replicato -. Siamo consapevoli di arrecare disagi alla popolazione di Pompei ma non sappiamo cosa fare come altrimenti”. La stessa spiegazione scritta su un manifesto incollato sotto la casa comunale. Il fatto è che la ditta Igiene Urbana, che fino ad ora ha incassato dal Comune di Pompei quanto stabilito in contratto, ha aperto un contenzioso nei confronti dell´Ente comunale. Chiede un aumento del canone sulla base di maggiori costi (come quello del carburante) e di servizi prestati non previsti nel capitolato d’appalto. Dal canto suo D’Alessio, che si è impegnato ad incontrare le rappresentanze sindacali dei netturbini lunedì prossimo per indurli a tornare in servizio, ha fatto sapere da Chiangiano che l’amministrazione comunale nulla può riconoscere alla ditta Igiene Urbana che non è scritto in contratto. Si tratta di un atteggiamento di rigore a cui nessun amministratore serio può derogare senza infrangere la legge e il suo rapporto di fiducia con gli elettori. A questo punto se si dovessero manifestare irrigidimenti nei rapporti tra le parti, vale a dire i netturbini e l’Igiene Urbana, con disagi della popolazione non potrà non intervenire la Prefettura di Napoli per pretendere nei termini di legge il rispetto degli impegni presi, dal momento che si tratterebbe di interruzione di un servizio di pubblica utilità. MARIO CARDONE