A cura della Redazione
Una circolare sindacale dei giorni scorsi che ha titolato “A Pompei i turisti aumentano ed i custodi diminuiscono”, ha fatto cadere nell’errore parecchie testate giornalistiche, anche tra le più rinomate, riguardo alle statistiche delle presenze di visitatori a Pompei. Se è vero che sono aumentate di circa duemila unità nel solo giorno di Ferragosto, è altrettanto provato che il numero si è ridotto di almeno 18 mila unità nei soli primi 20 giorni del mese più caldo dell’anno (178.972 biglietti staccati al botteghino nel 2012 contro 196.852 dell’anno precedente). Del resto anche a luglio i biglietti (gratuiti ed a pagamento) venduti nel rinomato parco archeologico vesuviano erano scesi di numero nel pieno rispetto del trend regionale, che vede in ribasso gli arrivi a Pompei, riflettendo i dati della crisi internazionale che ha comportato tagli al turismo nell’ordine del 20 per cento. Al solo giorno di Ferragosto si è quindi limitato il mini boom evidenziato con eccessivo clamore (12.226 ticket del 2012 in confronto ai 10.278 dell’anno precedente). Chi ha la possibilità di seguire più da vicino il fenomeno del turismo nell’area archeologica pompeiana, ha potuto notare come una volta tanto ha giocato sulle statistiche più la componente locale che quella del turismo internazionale, mentre generalmente succede l’esatto contrario. La componente turistica internazionale su Pompei Scavi dipende dal numero delle crociere che anno dopo anno approdano a Napoli. Per farla breve, se è diminuito nel corso del mese di agosto il numero delle navi che sono approdate nel porto di Napoli, consentendo ad un numero adeguato di torpedoni di portare i turisti in visita a Pompei ed in via complementare sulla cima del Vesuvio, è parimenti aumentato il numero delle famiglie della Campania che alla villeggiatura hanno sostituito la gita di qualche giorno. In modo particolare il giorno dell’Assunta (15 agosto) molti napoletani (e campani) hanno scelto Pompei per la gita agostana fuori porta, abbinando il sacro al profano (la visita devota al Santuario della Vergine del Rosario è stata annessa a quella del Foro dell’antico centro della Roma imperiale). Del resto l’assunto è comprovato dalla folla in qualche ristorante tipico del centro che non si riscontrava da anni. MARIO CARDONE