A cura della Redazione
Il Consolato del Benin a Napoli, l’Amministrazione comunale di Pompei e Il Gruppo Laici Terzo Mondo insieme per raccontare, attraverso le foto di Adelaide di Nunzio, una storia di tradizioni dell’Africa Occidentale Storie di donne guerriere e di madri, di lavoratrici e di mogli, storie di donne del passato obbedienti al sovrano e di un presente ancora poco moderno, ma tutte legate da una comune virtù, quella del coraggio. Sono le donne del Benin, sono “Le Amazzoni d’Africa”: è questo il titolo della mostra fotografica di Adelaide di Nunzio, che sarà inaugurata giovedì 28 giugno alle ore 18:30 presso il Palazzo storico del Comune di Pompei e proseguirà fino al 15 luglio. La mostra è realizzata nell’ambito del progetto dell’organizzazione non governativa LTM (Gruppo Laici Terzo Mondo) “Educazione allo Sviluppo: strategie territoriali per una sfida globale”, co-finanziato dall’Unione Europea, con il patrocinio del Comune di Pompei guidato dal Sindaco Claudio D’Alessio e dal Consolato del Benin a Napoli presieduto dal Console Giuseppe Gambardella. L´assistente del Consolato, la Dott.ssa Lucrezia Botta ha coordinato e gestito la mostra in collaborazione con la Dott.ssa Renata Molino. Il progetto mira alla costruzione di un processo partecipativo di tutte le componenti della società civile ed istituzionale campana per il raggiungimento dei Millennium Development Goals. Nei secoli XVIII e XIX i sovrani dell´antico regno del Dahomey, oggi noto come Benin, hanno mostrato il loro potere attraverso un esercito di guerriere abili, le donne, le Amazzoni, per incutere terrore in tutta la popolazione e affermare la loro egemonia. Le Amazzoni erano formate nel´ arte della guerra ed erano molto conosciute per il loro coraggio in battaglia e assoluta obbedienza al loro sovrano. Così come le temibili guerrigliere dell’antico Regno del Dahomey, anche le coraggiose donne beninesi di oggi rivestono un ruolo primario nella struttura economica e sociale del paese purtroppo, ancora lontano dalla tutela dei diritti e delle potenzialità delle donne. Nel corso del tempo sono state in grado di organizzare attività di piccole imprese in agricoltura e nella lavorazione delle materie prime, realizzando forme di indipendenza economica che hanno permesso loro di nutrire i propri figli e assicurare la loro educazione. “Divulgare le tradizioni e le storie di un popolo – ha dichiarato il Console Giuseppe Gambardella – mette in comunicazione civiltà lontane e favorisce un confronto tra culture diverse e un processo di sviluppo della solidarietà, della crescita comune e di tutto ciò che ci può rendere più uniti nel mondo. Le donne del Benin sono solo una parte del grande patrimonio culturale e storico di questo popolo che potrebbe essere valorizzato sotto diversi aspetti” “Sono soddisfatto di questa sinergia e collaborazione – ha aggiunto il sindaco di Pompei Claudio D’Alessio- è sempre importante guardare al di fuori delle proprie mura, comprendere cosa ci può accomunare o differenziare da altre civiltà. La città di Pompei, già nota per la sua storia millenaria e la sua religiosità, saprà rispondere con apprezzamento a questa iniziativa rivolta ad un popolo del Sud del mondo”. COMUNICATO