A cura della Redazione
Urla, pesanti insulti e abbandono della sala consiliare da parte degli ex dipendenti Aticarta e di molti esponenti della società civile. Si è concluso male il Consiglio comunale straordinario di domenica mattina in cui doveva essere concordato un sostegno unitario agli ex lavoratori Aticarta, che sono stati convocati per lunedì 4 giugno dalle ditte che a diverso titolo si devono insediare nel corso del mese nel Centro Commerciale La Cartiera, per firmare il contratto di lavoro. Sotto accusa le clausole che, a parere degli stessi disoccupati e dei loro sindacati, non recepiscono le garanzie del protocollo d’intesa, sottoscritto nel 2006, vale a dire quando furono concordati i termini della riqualificazione dell’area industriale Aticarta. Alla fine i dodici consiglieri di maggioranza presenti in aula hanno approvato un loro documento, mentre i quattro di minoranza di diversa estrazione politica hanno votato quello letto in Assise dal consigliere Di Gennaro (che è anche sindacalista Cgil ex Aticarta). Per farla breve, i due documenti differiscono per un punto fondamentale: quello di maggioranza riserva all’Amministrazione il merito della riconversione industriale nei suoi cardini fondamentali, lasciando al ruolo dei sindacati ogni responsabilità riguardo alla definizione formale dei canoni contrattuali. Al contrario, il documento votato da Arpaia, Benincasa, Del Regno e Di Gennaro lascia all’esecutivo pompeiano un protagonismo a 360° che comporti la tutela piena dei cassintegrati da assumere nel centro commerciale di via Campo D’Aviazione. Riguardo al dibattito, si registra un attacco personale del consigliere Arpaia al presidente Serrapica che, avendo costruito la sua carriera politica sulla militanza di sinistra, avrebbe dovuto avere più rispetto della sua storia personale dimostrandosi più vicino umanamente ai dimostranti esasperati. Al contrario, il presidente del Consiglio comunale, è stato più volte interrotto durante il suo discorso dal pubblico presente, mentre lui stesso si ostinava a raccontare i 40 anni di storia della Cartiera di Pompei. Indubbiamente la sua immagine pubblica ne è uscita appannata. Più pacato l’intervento del sindaco Claudio D’Alessio, che ha sottolineato il merito dell’Amministrazione comunale di Pompei di aver portato avanti una riconversione industriale che la stessa opposizione Pdl, che ora cavalca la protesta, aveva osteggiato. “L’opposizione fa il suo mestiere – ha detto il sindaco di Pompei – non ha responsabilità e cerca di approfittare di momenti di contrasto dell’Amministrazione comunale con alcuni cittadini”. Intanto, l’Amministrazione comunale di Pompei è intervenuta con un comunicato ufficiale sulla seduta straordinaria del Consiglio comunale. Nel documento si ribadisce il sostegno agli ex lavoratori dell’Aticarta, e si precisa che dopo puntuale confronto ed accesa discussione, la maggioranza ha votato all’unanimità la delibera all’ordine del giorno, rigettando, così, la proposta dei sei consiglieri Comunali di opposizione. “La delibera votata - precisa la nota - evidenzia il rispetto dell’impegno sottoscritto tra le parti il 26 luglio del 2006 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la tutela di quei lavoratori che sono stati impiegati nelle società di servizio nel rispetto del passaggio da cantiere a cantiere”. D’Alessio, nel corso dei lavori di Consiglio, ha sottolineato l’impegno dell’Amministrazione comunale nel produrre concessioni ed autorizzazioni amministrative per la realizzazione dell’impianto commerciale e d ha evidenziato la necessità di tener distinte le funzioni del sindacato da quelle istituzionali, contestando la minoranza che strumentalizza un momento di disagio dei lavoratori. Le divergenze riguardo alla firma dei contratti, tra la dirigenza Fergos e le ditte che devono assumere nuovo personale nel Centro Commerciale “La Cartiera” da una parte, e gli ex dipendenti Aticarta ed i loro rappresentanti sindacali dall’altra, nascono da un’interpretazione contrastante dei termini contrattuali inerenti ai paragrafi del protocollo d’intesa del 2006, sottoscritto a Roma in sede di Presidenza del Consiglio dei Ministri da Ministero per lo Sviluppo economico, Regione Campania, Provincia di Napoli, Comune di Pompei. Organizzazioni Sindacali nazionali e locali, Aticarta e Coopsette. Effettivamente, se rileggiamo la convenzione sottoscritta sulle mansioni, c’è solo un indirizzo di ordine generale riguardo alle mansioni “individuabili in relazione ai fabbisogni professionali propri delle attività anzidette”. Al contrario, su tempi, luoghi e durata dell’impiego ci sono precisi ed indiscutibili indirizzi del documento ministeriale. Si parla di impiego “in unità superiori a 15 dipendenti”, di “tempo indeterminato e a tempo pieno” mentre, se si legge la proposta, per esempio, del contratto della Mediamarket (una delle ditte che deve assumere), c´è scritto: “alla data di assunzione 31.12. 2012 l’orario di lavoro sarà pari a 40 ore settimanali e dal 1.1..2013 sarà di 30 ore settimanali”. Le parti in campo dovranno lavorare per evitare che ci siano contraddizioni tra il dettame del protocollo d’intesa ed i singoli contratti che saranno proposti ai 52 ex Aticarta. MARIO CARDONE