A cura della Redazione
La polemica sul bando di assegnazione di loculi, dietro pagamento di un corrispettivo, redatto dal sesto settore del Comune di Pompei, sta prendendo ogni giorno più corpo. Il business del caro estinto è materia che scotta, da trattare con le pinze. Ciononostante il dirigente Nunziata ha ritenuto opportuno assumersi in prima persona tutte le responsabilità di un bando che presenta alcuni punti oscuri ed altri impopolari. Nunziata ha preferito proseguire a testa bassa. Il risultato è che molti stanno sottoscrivendo la domanda di prenotazione di uno spazio attrezzato del cimitero di Pompei, contemporaneamente monta e si organizza la polemica sul suo operato. Il sindaco D’Alessio ha ancora pochissimo tempo a disposizione per fermare il vero e proprio incendio del malumore cittadino, che si è poco alla volta infiltrato persino nelle componenti della sua maggioranza, eccetto quella (naturalmente) che nell’esecutivo cittadino esprime l’assessore Manocchio. Questi se da una parte ha conquistato l’apprezzamento pubblico per aver avviato la soluzione del problema annoso della mancanza di nicchie, dall’altra rischia, dopo la delibera, d’incappare in tutta una serie di responsabilità (politiche e non). La castagna bollante, a questo punto, è pervenuta nelle mani del primo cittadino, che in precedenza aveva dimostrato di sapersi muovere sulla scabrosa materia, ma ora è chiamato a rettificare un percorso amministrativo che non appare equilibrato. In questi giorni le sei associazioni aderenti al Forum, che ha nell’ex vicesindaco Ferdinando Uliano il suo portavoce, hanno presentato istanza al Comune di Pompei per ottenere, ai sensi della legge sulla trasparenza, il carteggio completo della costruzione di 592 loculi nel cimitero di Pompei. E’ appena il primo passo di un intervento complessivo più articolato che punta a mettere il naso su conteggi edili propedeutici all’appalto di costruzione delle nicchie. Allo stesso tempo risulta che anche le opposizioni di ogni colore stanno affilando i coltelli, al fine di sferrare un duro attacco all’amministrazione sulla materia dei nuovi loculi del cimitero. MARIO CARDONE