A cura della Redazione
A seguito dell’articolo dal titolo “Benvenuti a Fannullopoli”, pubblicato sul n°17 del settimanale “L’Espresso”, in edicola da venerdì 21 aprile, il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella (foto), ha annunciato che “querelerò l’autore dell’articolo per aver infangato e disonorato un’intera comunità”. Con una lunga lettera, il cui testo si riporta di seguito, il sindaco Langella si è rivolto al direttore del settimanale chiedendo, nel prossimo numero, la pubblicazione delle precisazioni nella stessa contenute. “L’ineffabile penna di un inviato cronista –si legge nella lettera- che, venendo da lontano e non conoscendo per niente il territorio, non può, inopinatamente, trasformare un’operosa e civile comunità, in una squallida realtà da quarto mondo. Definire Boscoreale brutta, sporca e cattiva è un’inaccettabile provocazione che mistifica la realtà. Questo è un classico atteggiamento stereotipato che alberga nella mente contorta di chi non conosce, né la storia, né la cultura di questa terra che, è bene ricordarlo, ha origini millenarie. Che Boscoreale possa essere brutta agli occhi del cronista può pure starci, giacché è un apprezzamento del tutto soggettivo, ma definirla sporca e cattiva proprio non posso accettarlo. Il cronista non si è per niente documentato, altrimenti avrebbe appreso che lo scorso anno il Comune, con il 53,88% di raccolta differenziata, si è classificato al quinto posto in Campania nella top ten dei “Comuni Ricicloni”, tra i ventimila e cinquantamila abitanti, stilata da Legambiente. E’ ingeneroso, infatti, voler rappresentare all’opinione pubblica un paese sporco che nei fatti non lo è. Lo stesso cronista, girando per il paese, ha avuto modo di verificare la pulizia del territorio, immortalata anche in una foto di Piazza Pace, con all’opera un operatore ecologico. E’ altrettanto ingeneroso classificare cattiva una comunità laboriosa e di persone perbene, solo perché è emersa la vicenda dell’assenteismo del personale, che non può, in nessun modo, intaccare l’immagine del paese. Il cronista ha mescolato e manipolato una serie di notizie, che nulla hanno a che fare con la vicenda assenteismo del personale, facendo così emergere artatamente un quadro distorto della realtà. Ho ampiamente spiegato al cronista il fenomeno assenteismo rilevato in comune, e per il quale sono in corso gli accertamenti della magistratura, che per la stragrande maggioranza dei casi accertati è stato dovuto a un´incauta disattenzione e leggerezza. Definire la Casa Municipale, una storica sede realizzata oltre un secolo fa, uno “sgarrupato municipio”, non solo è offensivo, quanto poi è una gratuita ingiuria alla città. Nel palazzo municipale non c’è proprio nulla di “sgarrupato”! E’ stato squallido anche ironizzare sui tassi di assenteismo pubblicati sul sito internet istituzionale, non entrando nel merito degli stessi, tanto da distorcerne il risultato. I dati pubblicati, obbligo di legge, si riferiscono a più voci (malattie, congedi parentali, congedi ordinari, congedi straordinari, eventuali infortuni sul lavoro ecc.), che analizzate singolarmente fanno emergere un tasso medio mensile di assenteismo per malattie pari alla media nazionale. Mentre le altre voci rientrano nei diritti dei lavoratori, tenendo conto anche che gli stessi sono tenuti a consumare i congedi maturati nel precedente anno solare entro il 30 giugno dell’anno in corso. Quindi nulla di scandaloso! Ironizzare anche sul foglio appuntato alla porta della stanza del Sindaco riportante l’indicazione delle suppellettili in uso all’ufficio, è la riprova dell’ignoranza in materia del cronista. Non c’è nulla da tutelarsi da ipotetici, inesistenti, “ladri” come beffardamente ha ipotizzato il cronista, bensì è un atto dovuto per legge, così come avviene in tutti gli enti pubblici in Italia, nel rispetto della gestione dei beni mobili dell’Ente che, in modo trasparente, sono assegnati ai singoli uffici e alla gestione dei responsabili che ne curano l’uso e la custodia. E’ pura fantascienza poi la storiella dell’asilo nido che, privo di finestre, sarebbe, a suo dire, abitato da gabbiani che banchettano con i rifiuti depositati ai bordi delle strade. La fantasia del cronista, che pure avrebbe avuto il dovere deontologico e professionale di verificare di persona lo stato dell’immobile, non ha limiti. Pur di descrivere questo paese come terra di delinquenti e sfaccendati, non ha esitato a inventarsi di sana pianta la storia dei gabbiani che banchettano nella scuola dopo che la stessa è stata depredata. Su Boscoreale non sostano gabbiani, ma solo miseri avvoltoi! La scuola è pienamente efficiente . Pur di avvalorare la tesi di un paese abitato unicamente da delinquenti, il cronista ha strumentalizzato anche il vetro antisfondamento montato nel negozio del tabaccaio, ignorando, anche in questo caso, chissà se volutamente, che la protezione, come accade in ogni parte d’Italia, è richiesta e pretesa da Lottomatica e dagli altri operatori che gestiscono i servizi del lotto, superenalotto, ecc.. Anche la storia del campo sportivo, definito “distesa di ortiche”, è l’ennesima invenzione partorita dalla mente del cronista. Il campo sportivo “V. Pozzo”, non è per niente una “distesa di ortiche”, ma è regolarmente funzionante, utilizzato anche da squadre dei comuni viciniori, e vi si svolge, sette giorni su sette, attività agonistica. Anzi, per la prossima estate sarà dotato anche di un moderno tappeto di erba sintetica. La storia della rosticceria, che tra l’altro insiste in territorio di Terzigno e non di Boscoreale, è di pessimo gusto. Mi stupisce il comportamento omissivo dello zelante cronista che al cospetto di un oste che gli ha rifilato una “ricevuta” scarabocchiata su di un foglio di bloc notes, non abbia avvertito il dovere civico di contestarglielo e di richiedere, denunciandolo, l’immediato intervento della Guardia di Finanza. E’ disgustosa anche l’orripilante chiosa finale sull’auto di servizio del Sindaco, che è stata lustrata di tutto punto proprio per accogliere, alla stazione della Circumvesuviana, con ospitalità e rispetto, lo spaesato cronista, rivelatosi poi un perfido inventore di notizie. Tutto ciò infanga l’enorme e assiduo lavoro che in questi quattro anni, con sacrifici enormi, la mia amministrazione ha fatto a beneficio di questo paese. Attività politico-amministrativa che ha avuto una serie di riconoscimenti, partendo dal Presidente della Repubblica, per passare a Legambiente e per finire all’Asmez che, con un grado di giudizio approfondito e onesto, hanno avuto modo di apprezzare la bontà del lavoro svolto. Di sicuro non può essere una visita di qualche ora di un cronista venuto da lontano, chissà quanto in buona fede, a delegittimare quanto di buono è stato finora fatto e a disonorare una comunità intera”. COMUNICATO