A cura della Redazione
“Nel prossimo mese di luglio sarà bandita la gara d’appalto per il restauro e l´allestimento degli immobili demaniali destinati al personale scientifico ed amministrativo che attualmente opera nei prefabbricati di Villa dei Misteri". A darne notizia è stato il segretario generale del Ministero dei Beni Culturali, Antonia Pasqua Recchia, in occasione della presentazione del volume ´Italia nel patrimonio delle biblioteche pubbliche statali´, nella manifestazione che ha avuto luogo nella sede della Biblioteca nazionale centrale di Roma. La Recchia ha spiegato pubblicamente che l’iniziativa riguarderà il restauro degli edifici demaniali all´interno dell´area archeologica di Pompei, che un tempo costituivano una vera e propria cittadella all’interno del parco demaniale, in quanto abitati da alcuni dirigenti e personale subalterno che formavano una piccola comunità autonoma di Pompei, distinta dalla città nuova. L’iniziativa attuale ha lo scopo di consentire lo spostamento del personale della Soprintendenza di Napoli e Pompei, operante nel sito vesuviano in ambienti più idonei. Gli attuali prefabbricati, rispetto ai quali è stato posto il problema dell´amianto, sono comunque tenuti sotto costante controllo dopo che sulla base di una documentata vertenza aperta dai sindacati, il Tribunale di Torre Annunziata ha aperto un dossier d’inchiesta per stabilire se ci sono responsabilità riguardo ad alcuni casi di cancro che si sono verificati tra il personale degli scavi di Pompei, che si sospetta possano essere stati causati dalla prolungata presenza in ambienti costruiti con pannelli d’amianto. Da sopralluoghi effettuati dall’Asl, comunque, il Ministero ha stabilito che non ci sono immediati pericoli, dato il loro relativo stato di usura. In ogni caso resta fermo l’impegno del Ministero di trasferire il personale che vi lavora in luoghi più sicuri da un punto di vista ambientale. Questo progetto di trasferire il personale della Soprintendenza nelle case demaniali, che si trovano in prossimità della chiesa interna agli scavi di Pompei dedicata a San Paolino, ha oramai almeno una ventina d’anni di vita. E’ stato parzialmente realizzato nel corso dell’ultima fase di gestione Guzzo e nella fase commissariale successiva. Ricordiamo che Marcello Fiori (il secondo commissario degli scavi di Pompei) stabilì il suo quartier generale proprio in uno degli edifici che furono consegnati tra i primi. Ora Recchia ha dato notizia della decisione del Ministero di riprendere l’attività di restauro dei restanti edifici abbandonati, manca solo di sapere come saranno finanziate queste opere, se con iniziative autonome del Mibac o con i fondi destinati al restauro delle domus antiche. MARIO CARDONE