A cura della Redazione
E’ per giovedì 5 aprile, alle ore 10,30, l’appuntamento con Governo Regione, Enti locali e Ministeri per la presentazione del piano di restauro e messa in sicurezza degli scavi di Pompei. Dopo il via libera della Commissione Europea al "Grande Progetto Pompei", è stato deciso che una delegazione del Governo, ristretta ma rappresentativa, presenti alla stampa nel capoluogo partenopeo i contenuti dei primi cinque bandi di gara per il rilancio del sito archeologico vesuviano. I lavori riguardano il consolidamento e restauro di cinque domus: la Casa dei Dioscuri, quella delle Pareti Rosse, la domus del Marinaio, la casa di Sirico e la casa del Criptoportico. A metà aprile sarà indetto il bando per la riduzione del rischio idrogeologico nel terrapieno delle Regiones III e IX. Durante l´incontro a Napoli, saranno illustrate anche le linee del “Protocollo di legalità” stipulato per prevenire eventuali infiltrazioni criminali nell’ambito dei lavori pubblici negli scavi di Pompei. Il convegno è previsto presso la sede della Prefettura di Napoli di piazza Plebiscito, con la partecipazione del ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi, il ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Francesco Profumo, il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris e quello di Pompei, Claudio D’Alessio. Le conclusioni spetteranno al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, il cui intervento è stato annunciato per le ore 12. Gira la voce che larga parte della delegazione istituzionale nel pomeriggio si sposterà in visita al sito archeologico di Pompei ma manca ogni informativa ufficiale a riguardo. Il progetto complessivo "preservazione, mantenimento e miglioramento" del sito archeologico è dotato di un finanziamento di 105 milioni di euro combinando contributi Ue e nazionali´. E’ noto che il contributo dell’Unione Europea è frutto della richiesta del Governo italiano sulla base di un budget di spesa redatto in seguito ai danni provocati dai temporali degli ultimi anni (e non solo) e dalla scarsa manutenzione ordinaria delle recenti gestioni. L’area archeologica di Pompei è stata scavata per 66 ettari con i resti di domus del I secolo, prive di copertura, e pertanto esposte alle inclemenze climatiche. A tali danni si rimedia con lavori di restauro conservativo. Attualmente è stato redatto un progetto che faccia subito fronte al rischio idrogeologico, a cui collaboreranno le migliori professionalità di tutto il mondo. Per assicurare la regolarità degli interventi, specie per quanto riguarda il conferimento degli appalti, è stato sottoscritto a livello governativo un “protocollo di legalità”. Una commissione composta da cinque super prefetti (alcuni nomi sono stati già anticipati dalla stampa) avrà il compito di monitorare sulla legalità delle procedure messe in campo e dei soggetti che saranno invitati ad eseguire le opere. S’intende garantire l’obiettivo della trasparenza a 360° nella gestione del finanziamento dell’Unione Europea. MARIO CARDONE