A cura della Redazione
Suggestiva fiaccolata sabato sera, 4 febbraio a Pompei, per celebrare la vita. Un tema originario del mondo pagano. Difatti il 2 febbraio, giorno della Candelora (antica festa delle streghe), la Chiesa di Pompei ha celebrato la 16ª Giornata Mondiale della Vita Consacrata. Nell’occasione è stata celebrata una santa Messa officiata da mons. Carlo Liberati. Nel corso della cerimonia religiosa c’è stata la tradizionale benedizione delle candele e i religiosi e le religiose presenti hanno rinnovato i loro voti. E’ dal lontano 1979 che ogni anno si celebra, nella prima domenica di febbraio, la Giornata per la Vita. Il tema di quest’anno è “Giovani aperti alla vita”. “La vera giovinezza – così comincia il messaggio dei vescovi italiani – risiede e fiorisce in chi non si chiude alla vita. Essa è testimoniata da chi non rifiuta il suo dono, a volte misterioso e delicato, e da chi si dispone ad esserne servitore e non padrone in se stesso e negli altri. Del resto, nel Vangelo, Cristo stesso si presenta come servo secondo la profezia dell’Antico Testamento. Chi vuol farsi padrone della vita invecchia il mondo”. Pompei ha risposto all’invito dei vescovi. Sabato 4 febbraio, la fiaccolata attraverserà le strade cittadine fino alla Basilica della Beata Vergine del Santo Rosario, dove l’Arcivescovo, mons. Carlo Liberati, rivolgerà ai partecipanti un indirizzo di saluto. Organizzata dalla Pastorale Familiare e della Vita, guidata da don Giuseppe Lungarini, dalla Pastorale Giovanile, guidata da don Giovanni Russo, dal Movimento per la Vita, di cui è responsabile la dottoressa Maria del Rosario Steardo, e dalla Pastorale sanitaria, diretta da don Raffaele Di Fiore, la fiaccolata, il cui slogan è “Accogliamo la vita, sempre!”, avrà inizio al termine della recita del Rosario (ore 18.00) e della celebrazione eucaristica (ore 18.30) che si terranno presso la Parrocchia “Sacro Cuore” di Pompei, punto di ritrovo per i partecipanti. “Celebrare la vita, accoglierla e difenderla - spiega don Lungarini - risponde alla chiamata di Dio Padre che donandocela ce l’ha affidata secondo il Suo misericordioso progetto di amore in ogni uomo. Invito, dunque - continua -, le principali agenzie educative, in particolare la famiglia e la scuola, ad attualizzare l’invito dei vescovi, sulla base della propria esperienza, per essere modelli di cristianità e per riscoprire i valori solidi, educando i giovani alla buona novella del Vangelo”. MARIO CARDONE