A cura della Redazione
Una movimentata caccia allo scippatore da parte dei carabinieri ha contraddistinto la mattinata di domenica a Pompei, mettendo in subbiglio il suo centro storico e religioso. Lo scorso fine settimana, intorno alle 10,30, numerosi pompeiani e pellegrini che si intrattenevano lungo le aiuole di piazza Bartolo Longo, sono stati incuriositi dall’inseguimento di uno scippatore su motorino che aveva tentato d’introdursi tra le maglie della rete di sorveglianza che l’Arma aveva messo in funzione nel centro cittadino. Deterrente che rientra tra le iniziative strategiche intraprese dal Comando della caserma dei carabinieri, guidata dal maresciallo capo Tommaso Canino. Giuseppe Schettino, quarantenne stabiese ben conosciuto alle forze dell’ordine per la sua dipendenza dalle sostanze stupefacenti, correva in sella al suo scooter inseguito dai carabinieri in automobile, a cui si sono aggiunti i colleghi appiedati di stanza nel piazzale antistante il Santuario. Il delinquente era sbucato da via Lepanto e, dopo aver attraversato un tratto di strada contromano, ha tentato di seminare gli inseguitori procedendo a zig zag tra i gruppi di turisti ed i giardinetti di piazza Bartolo Longo. Successivamente, ha abbandonato il mezzo in via Sacra e s’è l’è svignata a piedi. Ha commesso, però, l’errore di lasciare i documenti identificativi sul motorino, fornendo indirettamente gli elementi della sua cattura operata dai militari della stazione di Castellammare di Stabia, che hanno proceduto prima all’identificazione, successivamente al fermo dello Schettino, che si è presentato al Comando di Castellammare di Stabia ben sapendo che i suoi documenti identificativi erano finiti in mano alla giustizia e che la sua cattura avrebbe avuto le ore contate. Schettino, prima di imbattersi nel posto di blocco dei carabinieri, aveva scippato una polacca, Vladimirova Raika, della catenina in oro che portava al collo. Ora, dopo il fermo, lo scippatore è stato internato nel carcere di Poggioreale in attesa di essere giudicato per direttissima per rapina e tentativo di fuga. MARIO CARDONE