A cura della Redazione
L’amministrazione comunale i Pompei prende respiro sulla problematica dei rifiuti. E’ presumibile un regime di proroga che durerà un anno. La notizia è arrivata da una riunione di venerdì, in un contesto complessivo che inquadra il riordino del settore rifiuti a livello regionale. Prossimamente, nel 2013, la gestione del servizio RSU passerà alla Provincia mentre, sul piano della tassa, si aspetta una nuova stangata con l’applicazione del nuovo tributo RES (rifiuti e servizi) sulla base della legislazione del federalismo fiscale. Il RES è destinato a sostituire la Tarsu (tassa sui rifiuti solidi urbani) e la Tia (tassa per l’igiene ambientale). Un escamotage per comunità come quella pompeiana, dove si pagava esclusivamente la Tarsu, per aumentare l’ammontare del prelievo al fine di coprire i maggiori costi di cui si dovrà chiarire la natura. Gli oneri connessi ad una maggiora efficienza del servizio di prelievo dei rifiuti, al fine di raggiungere aliquote virtuose sulla differenziata, naturalmente aumenteranno. Ricordiamo che per quest’anno era stato fissato il limite del 50 per cento. Al contrario, le statistiche dimostrano che Pompei, partita in anticipo nell’istituzione del “porta a porta”, ha perso progressivamente terreno, fino a diventare fanalino di coda nella classifica dei risultati conseguiti dai Comuni della “zona rossa”. Ora Pompei è a un bivio. O si mette in campo il progetto dell’assessore Amato La Mura, che comporta l’implementazione del servizio con il ritiro giornaliero della frazione secca ed umida (anziché a giorni alterni) o il Comune sarà soggetto a multe. In entrambi i casi, cresce il costo complessivo del prelievo della spazzatura da parte della ditta Igiene Urbana. Ne deriva, di conseguenza, che la tassa dovrà aumentare. Dal momento che i politici sono soliti enfatizzare quello che hanno fatto per la città, farà comodo, non solo a Pompei, la tassa con un nome nuovo in modo da giustificare con fantastici espedienti il maggior prelievo tributario. Da questo punto di vista, la RES arriva a pennello per coprire la deficienza (sul piano dei risultati) di un appalto che nonostante la buona partenza non ha conseguito l’obiettivo finale: mantenere costante, nei sette anni di contratto, il costo del servizio di prelievo della spazzatura, frazionato su base annua. Materia che è di competenza della Corte dei Conti, che dovrà chiarire se ci sono responsabilità relativamente ai controlli. MARIO CARDONE