A cura della Redazione
Sono trascorsi più di due mesi dalla data (4 novembre 2011) in cui lAmministrazione comunale di Pompei ha spedito un telegramma urgente al Genio Civile ed alla Prefettura di Napoli, inerente lo stato di estremo pericolo in via Ripuaria (tratto di Pompei). La strada sta letteralmente sprofondando a causa dellerosione provocata dalle acque fluviali sottostanti e del peso dei veicoli che transitano incessantemente. Non è la prima né lunica missiva con questo oggetto. La risposta è il silenzio assoluto. Via Ripuaria è la più agevole (si fa per dire) arteria di collegamento stradale tra il comprensorio vesuviano e lagro nocerino sarnese. La strada collega Castellammare di Stabia, Torre Annunziata e Pompei da un lato, con Scafati, Santa Maria la Carità e Sant´Antonio Abate dallaltro, lungo un di circa tre chilometri. E ormai ridotta in un susseguirsi di buche e avvallamenti che mettono a dura prova la perizia degli automobilisti. Inutile parlare del paesaggio, un tempo richiamo per i migliori artisti. Ora è ridotto allestremo degrado a causa del fiume Sarno, gravemente inquinato, nonostante decenni di dispendiosi lavori di bonifica. Alla fine dellanno scorso si è concluso il mandato al commissario straordinario, generale Roberto Jucci. Sono finiti i soldi e non si sa chi deve chiudere i vari cantieri che portano solo danno al territorio. Argomento che ha richiesto fiumi dinchiostro. Ora lurgenza riguarda la sicurezza della superficie stradale, che potrebbe da un momento allaltro franare sotto il peso del traffico. Il comune di Pompei ha fatto quanto era di sua competenza: transennare la strada nei tratti di maggior dissesto accertato dallUfficio tecnico. Allinizio ed alla fine della strada, la segnaletica indica il divieto di transito ai mezzi pesanti (con un carico superiore a 50 quintali) ma chi risiede sulla zona può testimoniare che non viene rispettato perché si preferisce rischiare la multa anziché allungare il percorso. A questo punto le soluzioni sono due. O il Genio Civile (sarebbe competente quello di Salerno) assicura limmediata partenza dei lavori di messa in sicurezza, o si rende indispensabile valutare la possibilità di chiudere provvisoriamente al traffico il tratto di maggior pericolo. Una soluzione intermedia potrebbe indurre il comune di Pompei ad accollarsi provvisoriamente la spesa dei lavori pubblici per rivalersi, in un secondo momento, su chi di competenza. Loccasione potrebbe essere propizia per rifare anche il manto stradale. Opera promessa da tempo ai residenti, che si considerano i pompeiani più bistrattati. Il dirigente Fiorenza ha riferito che la cifra necessaria per i lavori (solo di messa in sicurezza) è stata stimata da tecnici esterni intorno ai 100 mila euro.
MARIO CARDONE