A cura della Redazione
Si è conclusa la prima edizione del Festival dei Suoni Agropastorali di Marra a Boscoreale. La kermesse ha visto la partecipazione di rappresentanze musicali legate alla tradizione zampognara provenienti da varie regioni d´Italia (Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Campania) e ovviamente gli intervenuti non hanno tradito le aspettative delle centinaia di persone accorse, durante i due giorni di Festival. Il pubblico ha potuto ascoltare quanto di più bello poteva essere espresso dai suoni legati alle singole terre di provenienza. Le pastorali, i saltarelli, tarantelle, i suoni di montagna, hanno donato una magia unica alle due serate, questo a riscatto di uno strumento e di una figura, lo zampognaro. Come dichiarato da alcuni maestri intervenuti, "la zampogna e la ciaramella non sono dei semplici strumenti musicali. Essi sono dei veicoli. Oltre ai magici e coinvolgenti suoni, così vicini alla tradizione pastorale, sono portatori d´amore, di fraternità". E ad amalgamare questa meravigliosa rappresentanza di tradizioni, ovviamente, non potevano mancare i suoni della tradizione contadina, autoctoni della terra di Marra e di tutto l´Agro-Nocerino-Sarnese. Ad incontrare le zampogne sono accorsi i Conservatori delle tradizioni musicali dei suoni sul tamburo. L´espressione di questo magnifico connunbbio tammorra-zampogna ha dimostrato che le culture tra di loro possono convivere ed essere apprezzate con l´aggiunta di quel fascino unico che si differenzia dalla "monotonia" delle solite emozioni. E, per finire, come la tradizione contadina ha sempre voluto, non è mancato un buon piatto di pasta e fagioli e un ottimo bicchiere di vino. Due elementi fondamentali che hanno determinato la giusta riuscita del Festival. VINCENZO MARASCO