A cura della Redazione
La Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei ha diramato un comunicato con il quale ha confermato che i siti archeologici di Pompei, Ercolano, Oplontis, Stabia e l’Antiquarium di Boscoreale saranno regolarmente aperti durante i giorni delle festività natalizie, con il consueto orario di apertura dalle 8.30 alle 17.00 (15.30 chiusura biglietterie), ad eccezione del 1 gennaio 2012 (giorno di Capodanno). Una precisazione chiarificatrice per evitare disguidi. La notizia ha sorpreso tutti dal momento che era stato registrato l’impegno per l’apertura del ministro Lorenzo Ornaghi in occasione della sua recente visita. Consentire la visita agli scavi di Pompei era diventata oramai una tradizione che ha inizio nel 1997 (anno dell’autonomia nella gestione di Pompei). Inutile riportare le dichiarazioni che a partire dal primo cittadino di Pompei, Claudio D’Alessio, sono state di disapprovazione della decisione della Soprintendenza Archeologica di Napoli e Pompei, che nella persona di Teresa Elena Cinquantaquattro si è assunta la responsabilità di interrompere una tradizione che durava da quattordici anni. Anzi, negli ultimi tempi, la dirigenza degli Scavi aveva inaugurarato l’anno nuovo con un brindisi ed un concerto di musica classica. E’ stato detto che l’iniziativa dell’apertura non si è rinnovata perché mancano i fondi per pagare gli straordinari ai custodi che, tra l’altro, attendono ancora il pagamento di quelli dell’anno precedente. Se é vero bisogna sottolineare che è stato un errore tagliare fondi ad una spesa produttiva. L’archeologia vesuviana, come dimostrano le statistiche, richiama visitatori nell’ordine di decine di migliaia al giorno che fanno ritornare in cassa molti più quattrini di quanti se ne sarebbero spesi. Ecco perché bisogna ribadire l’errore del Mibac che penalizza l’immagine di un Museo così importante che, al di là del precario stato di manutenzione, meriterebbe una più illuminata gestione. MARIO CARDONE