A cura della Redazione
Un manifesto del Comune di Pompei ha informato i cittadini che sarà devoluta la somma di cinquecento euro alle persone che dimostreranno di guadagnare meno di cinquemila euro l’anno. Nessuno invece ha diffuso la notizia che non sarà rinnovata la convenzione con i nonni civici. E’, pertanto, passato sotto silenzio, senza alcun commento da parte dei partiti politici il mancato rinnovo dal costo annuale di cinquemila euro che consiste nel riconoscimento di un gettone di presenza simbolico agli anziani di Pompei per un servizio volontario di legalità, che consiste nell’assistenza al controllo del traffico nelle ore di ingresso e di uscita dei bambini dalle scuole. Un servizio che protegge l’incolumità degli scolari e che, in pari tempo, mette in campo un elemento educativo nella formazione dei giovani perché consolida il rapporto di solidarietà tra giovani ed anziani. “Non è stato possibile rinnovare il contratto ai nonnini perché l’Ambito che consorzia Pompei ad altri comuni confinanti ha preso questa decisione in relazione al taglio di fondi per l’attività sociale presso gli enti locali”. Ha spiegato il vice sindaco Claudio Alfano, che in questo modo ha giustificato il mancato impiego dei nonni civici di Pompei con i tagli di contributi da parte della Regione Campania. A questa decisione non ha fatto seguito alcun commento dei partiti politici, né della chiesa, né della società civile. Solo i sindacati hanno protestato. Il fatto è che data la pochezza del costo del servizio, che peraltro sarebbe risultato di sostegno al controllo esercitato dalla Polizia Municipale, che notoriamente è sotto organico di personale, nessuno vieta che se ne assuma l’onere il Comune di Pompei dal momento che la tutela delle fasce sociali deboli dovrebbe essere elemento distintivo di un’amministrazione di centro sinistra, né ha fondamento l’alibi di un bilancio comunale ristretto nelle possibilità economiche perché è sotto gli occhi di tutti che una cifra pari a quella che serve per rimettere in moto i “nonni civici” si spende frequentemente a Pompei per iniziative di minor valore sociale. MARIO CARDONE