A cura della Redazione
Tre giorni fa una rapina in una salumeria di Ponte Izzo a Pompei. Nella stessa contrada, a pochi metri di distanza, una decina di giorni prima una famiglia è stata derubata di denaro (più di mille euro) oggetti preziosi (orologio e fede matrimoniale) e finanche dell’automobile parcheggiata nel giardino della villetta di proprietà. Il tutto nel corso della notte mentre i proprietari della villetta dormivano tranquillamente. Nella maggior parte dei casi si tratta di furti in appartamenti privati da parte di malviventi che dimostrano di conoscere bene le abitudini delle loro vittime. Questi episodi rappresentano solo qualche esempio dei reati contro il patrimonio messi in atto nelle diverse contrade di periferia (via Aldo Moro. Messigno, Fontanelle, via Ponte Izzo, ecc.), perpetrati negli ultimi giorni nell’area sud di Pompei, al confine con il comune di Castellammare di Stabia. Molti di questi furti, o tentativi non portati a termine ma con violazioni di domicilio che lasciano tracce o, per meglio dire, danni sia sui beni di proprietà privata che sulla tranquillità delle famiglie, non entrano nella cronaca cittadina perché la gente ha paura o è male informata. E’ convinta che è meglio non denunciare e non avere fastidi rivenienti da deleteria pubblicità sui giornali. E’ la "politica dello struzzo" che probabilmente non ha consentito fino ad oggi alle forze dell’ordine di rendersi conto del preoccupante peso specifico che ha assunto il fenomeno. Anche se, insieme alle numerose segnalazioni di furto (che magari si conoscono in ritardo) arrivano notizie che carabinieri e polizia si stanno organizzando a dovere per contrastare tali fenomeni efficacemente. Risulta che anche nelle ore serali ci sono uomini delle forze dell’ordine che girano in borghese nelle zone più a rischio. Prima o poi militari o poliziotti verranno a capo dei malviventi che imperversano nella zona, che secondo le esperienze precedenti dovrebbero essere originari del comprensorio stabiese. MARIO CARDONE