A cura della Redazione
All’arrivo del commissario europeo Johannes Hahn, il maltempo si è placato per la durata della visita ai siti danneggiati recentemente all´interno degli Scavi di Pompei, ma anche alle inestimabili eccellenze del patrimonio archeologico vesuviano. Il diluvio di domenica, che ha ritardato di tre ore l’apertura dei cancelli, aveva fatto temere il peggio: una nuova edizione di danni provocata dall’incontinenza delle acque che dalle collinette sovrastanti i cardi e i decumani scendono a valle minacciando le fondamenta degli antichi edifici. E’ stato il caso della Schola Armaturarum, situata in via dell’abbondanza: prima non la conosceva nessuno, ora arrivano turisti da tutto il mondo che chiedono di vederne le macerie rimaste al suolo. Al commissario europeo è stata riservata la visita del sito, ma anche la spiegazione di un progetto tecnico di messa in sicurezza che vede nel Canale Conte di Sarno lo strumento principe per convogliare verso il mare le acque fluviali che minacciano l’integrità delle antiche mura di Pompei. La soluzione è come "l’uovo di Colombo": era già a portata di mano ma fino ad ora nessuno ci aveva pensato (o per lo meno non se ne era ancora parlato). E’ un’opera del 1593 destinata appunto a convogliare verso il mare le acque fluviali che vengono giù nell’area vesuviana, infiltrandosi nel terreno. Il rilievo della zona permise un salto sufficiente alle acque per azionare le macchine molitorie. Costruito dall´architetto Domenico Fontana, il canale diede inizio alla prosperità di Torre Annunziata nel cui territorio fu scavato proprio nel corso di queste opere, e Pompei ereditò di fatto un tratto dell’ingegnosa opera idraulica successiva, anche se la città antica è dotata di un proprio impianto fognario. Dopo la seconda metà dell´800, partirono i primi mulini a vapore ed il conseguente progressivo declino del canale sino alla cessazione di ogni tipo di uso. Recentemente è ripartita la sua manutenzione: non sono mancati scandali, polemiche politiche ed inchieste della magistratura. Al di là di questo argomento, si deve registrare che da tempo è partito il recupero integrale dell’alveo di questo canale negli scavi di Pompei. Assume anch’esso valore di archeologia industriale ed oggi torna d’utilità perché serve al progetto da cui può derivare la salvezza di Pompei. MARIO CARDONE