A cura della Redazione
I cancelli degli scavi di Pompei sono rimasti chiusi fino alle ore 11 di ieri mattina, con gravi disagi dei numerosi turisti che, nonostante l’intensa pioggia, erano venuti lo stesso a visitare gli scavi. La loro visita, infatti, era collegata all’approdo nel porto di Napoli di due navi-crociera ed il successivo trasferimento con bus turistico agli scavi. Alle 11 il direttore del parco archeologico di Pompei, dottor Antonio Varone, dopo essersi consultato con la direzione di Sanp e del Mibac, ha deciso finalmente l’apertura dei cancelli, consentendo l’ingresso solo da Porta Marina Superiore, mentre gli altri due ingressi dotati di biglietteria (Viale delle Ginestre e Piazza Anfiteatro) sono rimasti categoricamente chiusi. Inoltre la visita è stata limitata, per motivi di sicurezza, esclusivamente all’area del Foro a causa dell’allagamento di vaste aree di molte domus e di siti antichi. Nello stesso istante era in atto l’ispezione ad ampio raggio del parco archeologico da parte dei tecnici della Soprintendenza di Pompei, che si è protratto tutta la giornata. La prima notizia positiva é che al giro mattutino dei custodi non è stato rilevato alcun danno al "monumento" all’aperto più famoso del mondo. Anche se non si può essere completamente sicuri perché nel giro di un’intera città archeologica, che misura 44 ettari, il crollo di un muro, di una colonna o di un pezzo d’intonaco può anche sfuggire alla prima ispezione ed essere scoperto, eventualmente, qualche giorno dopo. Grande è stata l’ irritazione da parte delle guide turistiche che si sono rese interpreti del disagio dei turisti stranieri, rimasti sotto la pioggia ad aspettare le decisioni della direzione archeologica sull’apertura dei cancelli. “Non è cosi che si può fare turismo – ha tuonato il professore Peppino Lindinerro, il decano dei ciceroni di Pompei –. Sono atteggiamenti come quelli di oggi che ci fanno perdere la faccia agli occhi del mondo“. I turisti che si sono recati agli scavi hanno trovato all’esterno il solito allagamento in Porta Marina Inferiore, aggravato dal crollo di un grosso pino in via delle Tombe, transennata e interdetta al traffico. In crisi alcune manifestazioni della società civile pompeiana per ricordare l’anniversario del crollo della Schola Armaturarum. Soprattutto per ricordare a chi ha la responsabilità della tutela della memoria archeologica del Paese che, purtroppo, ci troviamo ancora al punto di partenza. MARIO CARDONE