A cura della Redazione
“C’è il rischio che il ministro Galan faccia peggio di Buttiglione, che prelevò 30 milioni di euro dalla cassa della Soprintendenza archeologica per spenderli per il restauro di altri siti”. La denuncia arriva dal sindacato Cisl del personale impiegato presso gli scavi di Pompei, che ha annunciato lo sblocco delle assunzioni di personale. Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri sblocca 170 nuove assunzioni di personale (fra tecnici e funzionari), di cui 25 sono previste per Pompei. La Circolare ministeriale 330 del 4 agosto 2011 rimanda al 2012 il contributo di 60 milioni di euro a carico del Mibac ma, attenzione, il pagamento avverrà attraverso il disimpegno delle giacenze di cassa più remote, scelte dal Ministero. Siamo al gioco delle tre carte. E’ chiaro che se la Soprintendenza Archeologica di Napoli e Pompei non vara al più presto nuove iniziative di restauro e di messa in sicurezza degli scavi di Pompei, potrebbe scattare il tranello insito nella norma di “bruciare” i contributi finanziari straordinari. Riguardo alle assunzioni, a Pompei sono limitate a soli 25 funzionari appartenenti a diversi profili professionali da destinare complessivamente alla Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei. Sarebbero specificatamente 14 architetti, 9 archeologi e 2 funzionari amministrativi. Non è prevista nuova assunzione di personale per il restauro conservativo e la vigilanza del monumento. Inoltre, sempre secondo la Cisl, è stato constatato che non è arrivata la sbandierata task-force di governo formata da tecnici per monitorare l’area archeologica e per la messa in sicurezza del sito. Nello stesso tempo, non si è visto un centesimo dei tanto annunciati fondi regionali ed europei. Inoltre, sono scarsamente utilizzati gli stessi fondi giacenti nelle casse della Soprintendenza. Molte domus sono in attesa da anni di essere restaurate. E´ il caso della Casa dei Vetti, che da circa 10 anni attende che si apra un cantiere di restauro. “Rimane da chiedersi che fine hanno fatto i soldi incassati al botteghino degli Scavi – si domanda la Cisl –, dal momento che gli incassi ammontano a 35 milioni di euro. Ad essi va sommata la rimanenza di 28 milioni di euro lasciati dall´ex commissario Fiori. In totale dovrebbero esserci in cassa 65 milioni di euro. Si attende solo che l’Amministrazione Sanp si decida a far partire i lavori”. MARIO CARDONE