A cura della Redazione
“A volte non ci rendiamo conto del grande prestigio che deriva al nostro Paese all’estero dal suo patrimonio culturale “. Ha concluso il sottosegretario ai Beni Culturali Riccardo Villari, nell’Auditorium degli scavi di Pompei, al termine della conferenza sugli interventi di restauro (passati e prospettici) del complesso conciario dell’antica Pompei. Con le sue parole Villari si è beccato la replica di una giornalista francese: “Però il ministro delle finanze Tremonti ha detto che con la cultura non si mangia”. Un distretto industriale distribuito su un’intera insula di 1750 metri quadrati di cui 550 di origine coperti, suddivisa in un’area industriale ed una residenziale. A capo di una filiera manifatturiera con opifici sparsi nella città antica, è stato restaurato nel 2008 con il parziale contributo dell’Unic (30 mila euro su una spesa complessiva di circa 250 mila). La Rispoli e gli archeologi intervenuti nel dibattito hanno spiegato l’importanza complessiva del monumento e del ritrovamento di attrezzi ed altri resti interessanti al fine di descrivere nei dettagli un’attività artigianale nel suo complesso. Quindici vasche di lavorazione rivestite da coccio pesto costituivano il sito dove nell’era antica le pelli erano prima lavate con urina umana e di animali, successivamente lavorate con allume o chinino. Alla fine pronte per entrare nella lavorazione per la creazione di oggetti finiti per l’abbigliamento e l’arredamento della casa. L’intervento programmato richiede un analogo impegno di spesa rispetto al precedente. Dovrebbe prevedere il recupero delle aree circostanti la conceria e degli antichi strumenti della concia della pelle che, insieme al lavaggio ed alla tintura dei tessuti, costituiva l’ attività più frequente nell’antica Pompei , su cui ha studiato un gruppo di archeologi francesi . Nel corso del suo intervento Villari ha elogiato la partecipazione dei privati alle spese di restauro dei monumenti archeologici, facendo notare che l’esempio di Della Valle (per il restauro del Colosseo) arriva secondo, dopo Packard ad Ercolano. Ha anche annunciato la missione di un commissario europeo nei prossimi giorni in Italia, in cui sarà presentata la lista dei progetti di recupero dell’antica Pompei, mentre i fondi nazionali della legge speciale per Pompei (100 mila euro ) dovrebbero essere sbloccati per la fine del mese. Riguardo al restauro prospettico della conceria, la considerazione generale è che allo stato non c’è niente di concreto perché non è stata neanche firmata una convenzione preliminare tra il Mibac e l’Unic. MARIO CARDONE