A cura della Redazione
Si terrà stasera (ore 20 in prima convocazione; lunedì 3 ottobre in seconda convocazione) il Consiglio comunale straordinario indetto per mercoledì scorso. L’assemblea, fortemente voluta dai partiti di opposizione e dalla Rete dei movimenti in lotta per la salvaguardia del territorio, aveva come ordine del giorno esclusivo la questione legata alla Cava Sari. L’assenza del primo cittadino Gennaro Langella, impossibilitato a partecipare per motivi di salute, ha fatto saltare la seduta. Comunque sia, una discussione sullo sversatoio di Terzigno è di estrema urgenza in quanto la discarica ha già superato di gran lunga il limite previsto di saturazione e rischia il collasso da un momento all’altro. Tutto questo, senza che nessuno dei 18 Comuni della “zona rossa”, più quello di Striano - gli unici autorizzati, dopo i moti dello scorso anno, ad accedere alla discarica - abbiano attuato i piani previsti per una risoluzione adeguata della crisi che rimane incombente. E a far paura ancor di più le schiere ecologiste e le parti in lotta per il territorio, sono le possibili sanzioni da parte della Commissione UE presieduta dal Commissario all’Ambiente Janez Potocnik, che rimette nuovamente in guardia il Governo italiano per la mancata attuazione di scelte adeguate volte ad un miglioramento tangibile della questione rifiuti in Campania. A patire di questo nuovo intervento dell’organo di controllo comunitario sarà la Provincia di Napoli, che rischia pesanti sanzioni pecuniarie, che a loro volta, inevitabilmente, andrebbero a ripercuotersi sulla Tarsu, quindi sul cittadino già esasperato per la situazione in atto. E non si esclude che in seguito a quanto disposto dai Commissari UE si possano valutare decisioni drastiche che andrebbero ad intaccare la salubrità di altri territori, lì dove c’è la presenza di cave dismesse da ricolmare. Con le più che probabili proteste delle Reti civiche nate per la difesa dei loro territori. In pratica, da oltre 20 anni, il problema resta ancora oggi senza una soluzione adeguata. VINCENZO MARASCO