A cura della Redazione
Gli operai della ditta Saco strade srl di Cancello Arnone, addetti ordinariamente alla manutenzione delle strade di Pompei, ieri mattina hanno provveduto all’abbattimento della veranda abusiva del bar Oasi, gestito da Raffaele Fattorusso, sito nella piazza Immacolata. Insieme agli operai, presiedevano il comandante dei vigili urbani, Gaetano Petrocelli, mentre gli agenti di Polizia Urbana hanno regolato il traffico adiacente. Presente anche il dirigente tecnico del Comune di Pompei Michele Fiorenza. L’operazione è stata eseguita per ordinanza sindacale emessa alla fine del mese di luglio. Costituisce il primo atto dell’intervento complessivo posto in essere dall’amministrazione comunale, che punta a bonificare complessivamente un’area degradata per abusivismi di ogni tipo ed edifici in stato di abbandono tra i quali spicca l’enorme ex Orfanotrofio Femminile di proprietà della Chiesa di Pompei. L’iniziativa di decoro urbanistico e di ripristino della legalità è di primaria importanza perché il bar colpito dal provvedimento esecutivo si trova in prossimità dell’ingresso principale degli scavi archeologici di Pompei. Di fronte a piazza Anfiteatro, demanio statale, vale a dire nel cuore commerciale del centro urbano. “Abbiamo realizzato in 36 ore quello che non è stato fatto in venti anni”. Ha tenuto a dichiarare raggiante l’avvocato Raffaele Fattorusso, avvocato esterno originario di Ottaviano, ingaggiato dal Comune di Pompei per seguire le fasi legali delle operazioni di abbattimento. Fattorusso, che seguiva sul posto, ha tenuto a precisare la portata “storica” di un evento significativo per il futuro della città. Ricordiamo che si tratta di uno degli adempimenti ordinati esplicitamente nel verbale della Commissione d’Accesso, intervenuta a Pompei per verificare se vi fosse infiltrazione della camorra nell’amministrazione della città. Inoltre se, come pare debba succedere, l’abbattimento di ieri sarà seguito da uno di pari portata che interessa la pizzeria snack bar Corallo, sul lato opposto della piazza. L’iniziativa del Municipio di Pompei si è mossa per la prima volta contro gli interessi di due tra le famiglie più potenti della città turistica (proprietarie degli immobili commerciali) sia per quanto riguarda il successo commerciale che per la scalata sociale nelle organizzazioni di categoria. Assente il sindaco, in vacanza nelle oasi azzurre del Mediterraneo (ma l’ordinanza di abbattimento è stata firmata da lui prima di partire), è toccato all’assessore al turismo Pasquale Avino, che lo sostituisce nelle funzioni esecutive, esprimere la soddisfazione dell’amministrazione comunale per essersi riappropriata di uno spazio comune a tutti gli abitanti di Pompei. “Quello di oggi è il risultato di un procedimento che parte da lontano”, ha spiegato Avino, facendo riferimento all’iter burocratico amministrativo che è passato per un ricorso al Tar e più d’una ordinanza sindacale prima dell’abbattimento della struttura esterna abusiva di 60 metri quadrati. Il bar resta aperto regolarmente con sedie ed ombrelloni all’ esterno ma senza la veranda coperta. MARIO CARDONE