A cura della Redazione
La mancanza di un assessore alle Finanze nell’esecutivo di Palazzo Fusco coincide, nella tornata amministrativa D’Alessio 2, con l’assenza di una cultura politica nel bilancio dell´Ente. Una volta redatto ed approvato il documento preventivo, la "navicella" di Claudio D’Alessio naviga a vista, con l’esclusiva prudenza di non sforare i limiti di stabilità imposti per legge. Non è questa l’unica condotta contabile richiesta alle amministrazioni comunali. La quasi completa ignoranza del settore (tra i politici in carica) è dimostrata dall’assenza di dibattito sulle linee di rigore finanziario (argomentato con numeri, indici ed esempi) nel consiglio comunale che ha deliberato sul bilancio consuntivo. Addirittura, in quell’occasione, un gruppo di consiglieri comunali si è assentato con la giustificazione che si trattava di una seduta di scarso interesse pratico. In quella sede il ragioniere del Comune non si è fatto carico di portare in Consiglio, al pubblico dibattito, la serie degli indici di scostamento delle voci di consuntivo di bilancio rispetto a quelle contenute nel documento preventivo. Elementi che, raffrontati con quelli degli anni precedenti, possono aprire un serio dibattito politico per chiarire se gli obiettivi fissati dall’amministrazione vengano successivamente raggiunti. Se in fase di consuntivo non si analizza l’ammontare complessivo dei debiti fuori bilancio, veri e propri segnali di disordine amministrativo, stigmatizzati della Corte dei Conti, di quale argomento si deve discutere? Se non si prospettano comportamenti virtuosi della politica e dell’amministrazione per evitare in futuro disguidi, il Comune di Pompei dovrà fronteggiare rimborsi crescenti senza preventiva copertura per cause perse (ed onorari professionali) o per straordinari non preventivati per i vigili urbani. Atteggiamenti scorretti che, se reiterati, possono configurare l’ipotesi di una politica che fa del disordine finanziario la leva di comando. In questi casi si approfitta del disordine per imporre indirizzi di spesa. Nello specifico, si è aperto in questi giorni di crisi il dibattito pubblico sul reale costo dello staff del sindaco e delle spese per eventi e feste. Nel prossimo ottobre, per esempio, è fissata la “Festa della Città”. Sono state accantonate per l’occasione, negli appositi capitoli di bilancio, le risorse necessarie per la celebrazione l’evento, compresi gli straordinari per gli addetti all’ordine pubblico? C’è da augurarsi che non si risolverà il tutto con trovate estemporanee (come il “sindaco fischietto”) della politica, utili a far sorridere i cittadini ma non a risolvere i problemi. MARIO CARDONE