A cura della Redazione
Ieri pomeriggio i quattro consiglieri comunali della Lista obiettivo “Unità e Impegno” del Partito Democratico (Alfredo Allaria, Alfredo Benincasa, Giuseppe Del Regno, Alberto Robetti) hanno disertato il consiglio comunale. Hanno annunciato preventivamente la loro decisione in un comunicato stampa. Non avrebbero partecipato per “carenza di argomenti da discutere: sempre i soliti debiti fuori bilancio con l’aggiunta del rendiconto finanziario che è un atto di gestione privo di elementi politici programmatici”. Nello stesso tempo i quattro consiglieri dissidenti hanno si sono dichiarati pronti, nel prosieguo, a spiegare alla gente la posizione del loro raggruppamento politico, che nel comunicato hanno definito “organico al Partito Democratico”. I quattro, insieme al loro coordinatore Carmine Lo Sapio, hanno intenzione, per il futuro, d’indire un pubblico confronto “dove tutti avranno il diritto di esprimere le loro opinioni – hanno promesso - in quella sede sottoporremo le nostre considerazioni al giudizio dei cittadini”. Saranno dibattute (sempre in quella sede) le vicende politiche che hanno caratterizzato lo scenario degli ultimi anni “fino all’estromissione della dottoressa Esposito dalla carica di assessore seguite dalle dimissioni, per solidarietà, del collega Uliano, unitamente ai consiglieri Allaria, Benincasa, Del Regno e Robetti dagli incarichi di esecutivo.”Ritorneremo in consiglio comunale – hanno promesso i quattro dissidenti – in piena autonomia, tenendo fede al mandato ricevuto dagli elettori, sulle tematiche di interesse sociale”. Il comunicato fa un esplicito riferimento alla “solitudine” del sindaco D’Alessio in un contesto di Palazzo fatto di “bugie, menzogne, pettegolezzi e insinuazioni”. C’è a questo punto il pericolo che si determini un logoramento non solo delle Istituzioni ma anche dei settori produttivi di Pompei. Il comunicato fa, inoltre, uno specifico riferimento alle “ripugnanti ed instancabili dispute all’ingresso della casa comunale” frutto di atteggiamenti d’arroganza e di polemiche inutili. Il parere finale dei quattro consiglieri che si sono resi autonomi rispetto alla maggioranza è che l’ostinazione di coloro che sobillano nei loro confronti determinerà un quadro di incertezze che provocherà un panorama di umiliante ambiguità e di avvilente qualunquismo. MARIO CARDONE