A cura della Redazione
E´ polemica tra i rappresentanti dell’associazione tassisti di Pompei ed il consigliere comunale Alfonso Conforti, delegato dal sindaco Claudio D’Alessio. La diatriba ha raggiunto punte d’acredine sia da parte dei tassisti, che hanno contestato all’esponente Mpa dell’esecutivo cittadino di favorire i bus turistici a discapito dei taxi locali, mentre dalla sponda opposta è stata vagamente stigmatizzata l’abitudine di vandali non identificati che periodicamente distruggono le insegne turistiche fuori dalla stazione delle Ferrovie dello Stato, disorientando i turisti che arrivano a Pompei per visitarne gli scavi archeologici. Un botta e risposta che attira la curiosità della gente per la singolarità degli spunti della polemica assunti da entrambi i contendenti ma, a detta di molti, che non coglie la centralità della problematica dei trasporti pubblici. Non è utile alla crescita civile di Pompei e, più specificatamente, non dibatte sulla mobilità urbana ma si limita, invece, a questioni di bottega, che rientrano nella spartizione della torta della spesa turistica nei trasporti interni. La popolazione di Pompei considera importante il trasporto turistico ma prevale l’interesse per quello a favore dei residenti. Tassisti ed amministrazione comunale farebbero bene a confrontarsi su come migliorare il servizio per i residenti in termini di costo e di agibilità. Significa innanzitutto riparare le strade (specie quelle che collegano le periferie con il centro urbano) per le persone che hanno ancora la salute ed il tempo per percorrerle a piedi. Il concetto è che i residenti vengono prima dei turisti nelle scelte pubbliche, se non altro per il motivo che pagano le tasse. Vale la pena ricordare che l’unico servizio di trasporto urbano di Pompei (Eredi D’Apice) a cinque anni dalla sua istituzione (con Conforti che ne ha seguito l’attività, prima da assessore, successivamente da consigliere delegato) viene criticato dai cittadini per la mancanza di regolarità (inutile parlare della puntualità). Rispetto a problematiche di questa natura le persone amerebbero vedere a confronto istituzioni ed associazioni di categoria responsabili, perché la società non è una giungla ma un centro di coesione umana. MARIO CARDONE