A cura della Redazione
L´assessore Ferdinando Uliano (foto) ha lasciato la giunta D’Alessio. La sua decisione è arrivata a conclusione dello stato maggiore di “Unità e Impegno” che si è tenuto nella serata di lunedì. Laconico il comunicato stampa dell’assessore alle Politiche sociali e giovanili di Pompei: «La revoca da parte del sindaco dell’Assessorato alla dottoressa Esposito, senza confronto né motivazione - ha spiegato - ha indotto il gruppo consiliare “Unità ed Impegno” ad assumere una posizione chiara di dissenso nei suoi confronti. All’unanimità abbiamo deciso di dimetterci dagli incarichi. Con profonda consapevolezza, ho lasciato l’incarico in giunta essendo venuto a mancare quel clima di serenità necessario per operare a vantaggio dei miei concittadini», ha concluso l´assessore dimissionario. Uliano è stato confermato nella carica di consigliere comunale alle recenti elezioni amministrative. Si è dimesso per entrare a far parte nella giunta D’Alessio, prima da vice sindaco, successivamente da semplice assessore. Ora ha deciso di lasciare il governo cittadino. Lo fa per solidarietà nei confronti di Andreina Esposito, che il sindaco ha trattato come una sua dipendente facendole recapitare la revoca scritta del mandato senza neanche il preavviso. Una mossa studiata a tavolino che puntava a spingere “Unità e Impegno” fuori dalla maggioranza. Operazione non ancora conclusa, dal momento che sono stati lasciati solo gli incarichi di governo, mentre è ancora da decidere la presenza in maggioranza della formazione politica. D’Alessio ha i numeri per restare in sella e sicuramente ha dietro l’uscio riserve di consiglieri ansiosi di mettere il dito nella marmellata. Il motivo di tutto questo? Nell’ambiente politico vicino al primo cittadino di Pompei, si parla da tempo di un contrasto tra le due anime storiche che perdura da troppo tempo, ponendo D’Alessio e Lo Sapio in eterna competizione. Si sono misurati (direttamente o indirettamente) in ogni minima occasione. Recentemente, finanche nelle elezioni per il Forum dei Giovani. Lo Sapio viene accusato dalla maggioranza di tramare per la formazione di una coalizione alternativa a quella che governa la città. L’iniziativa di D’Alessio é giustificata come ragion di Stato che significa difesa del ceto dirigente in carica di una maggioranza di seconda edizione che ha funzionato (grazie ai numeri) a porta girevole, nel senso che ognuno vi permane fino a quando gli fa comodo. D’Alessio ha lasciato passare su tutto, tranne che fosse messa in discussione la sua leadership. Ecco il motivo che ha reso operante nel Palazzo (vale a dire, senza coinvolgimento delle segreterie dei partiti) una strategia che ha puntato ad un ridimensionamento graduale della formazione rivale a quella del sindaco (emigrata dal Pd all’Udc, ma lasciando sentinelle su tutto l’arco politico pompeiano). Prima è stato fatto fuori (nella carica) il vice sindaco. In un secondo momento, i dirigenti “amici”. Lunedì D’Alessio ha inferto il colpo decisivo. Ha puntato al cuore, colpendo la gentile Andreina Esposito. Come andrà a finire? I gialli bisogna leggerli fino alla fine. MARIO CARDONE