A cura della Redazione
Andreina Esposito (nella foto) lascia senza preavviso la sua poltrona nella giunta di Claudio D’Alessio. Era titolare delle deleghe alla Politica sanitaria e della prevenzione, alla qualità della vita, alla formazione, organizzazione e metodo del personale, arredo urbano, monitoraggio, controllo di programma e protezione civile. Pare sia stato il primo cittadino a revocarle l’incarico tramite messo comunale. Decisione, la sua, che non è certamente in liena con la qualità del contributo della Esposito che, come unica donna, è stata il fiore all’occhiello di un’Amministrazione tutta al maschile. Inoltre, la Esposito ricopriva gli incarichi afferenti la sanità con la professionalità che le veniva generalmente riconosciuta pubblicamente in quanto medico pediatra. Probabilmente, la decisione del sindaco è stata dettata da valutazioni di ordine politico. E’ presto per dirlo, ma in ambienti a lui vicini si parla apertamente di riapertura delle ostilità con il gruppo Unità e Impegno, che contava, fino alla revoca dell’incarico alla Esposito, quattro consiglieri comunali e due assessori in giunta. Recentemente il clima tra le componenti maggioritaria e minoritaria si era rasserenato perché D’Alessio aveva assegnato deleghe ai consiglieri Del Regno e Benincasa. Ora il primo cittadino, con una mossa a sorpresa, ha rimesso in gioco gli equilibri per motivi che non sono del tutto chiari. Essi risalgono allo spirito di antica rivalità tra le due componenti. Pare che Lo Sapio, cervello e capo riconosciuto di “Unità e Impegno”, abbia convocato una riunione urgente (nella serata di ieri) della sua formazione. Staremo a vedere il prosieguo nei prossimi giorni. Tutto sarà chiaro alla luce della nomina della persona che prenderà il posto della dottoressa Esposito. In poche parole, se il nuovo assessore viene fuori dal medesimo gruppo politico, significa che il sindaco puntava solo alla normale rotazione negli incarichi. Se si cambia registro, allora, D’Alessio vuole ridimensionare la portata di Unità e Impegno nella maggioranza. MARIO CARDONE