A cura della Redazione
È iniziata questa mattina, con la demolizione dello “Chalet Kalimba”, l’opera di ripristino dei luoghi di via Bonito (nelle adiacenze del circolo nautico in villa comunale) così come disposto da un’apposita ordinanza di demolizione del marzo scorso. I lavori – che sono stati effettuati dallo stesso gestore della struttura per evitare la demolizione in danno, peraltro già programmata dall’Amministrazione comunale per la giornata di domani – si sono resi necessari sia perché il manufatto era stato realizzato abusivamente, negli anni Ottanta, e sia perché, in maniera altrettanto illegittima, era stato collocato su demanio comunale. “Prosegue l’opera di recupero alla legalità della città di Castellammare di Stabia con la sottrazione del territorio a forme inaccettabili e insostenibili di occupazione da parte di singoli o gruppi che, attraverso questi comportamenti, mirano da anni a manifestare un potere di controllo del territorio stesso. L’auto-abbattimento di oggi rappresenta, in particolare, un evento dall’alto valore simbolico in quanto chi, per anni ed anni, aveva potuto, indisturbato, gestire un pezzo di suolo pubblico come se fosse proprio, in violazione e in dispregio di tutte le norme, è stato costretto dalla legge e da un’Amministrazione serena ma inflessibile a chinare il capo a beneficio ed a vantaggio, nonché a riconoscimento, di quella moltitudine di cittadini stabiesi che, al contrario, è solita vivere rispettando le regole”, ha commentato il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio. “Per troppi anni, in questo, come in altri casi sui quali sono già intervenuto e sui quali interverrò prossimamente, l’arroganza dell’occupazione abusiva si era protratta e consolidata anche per colpa dell’inefficienza o della supina acquiescenza delle precedenti Amministrazioni rivelatesi incapaci di fare o non intenzionate a fare quello che io ho dimostrato si può fare, se si vuole, in poche settimane”, ha continuato Bobbio. “Iniziative del genere sono e devono essere duri moniti per chi ancora si illude che le cose possano andare come sono sempre andate. La tolleranza è finita ed oggi parliamo, con soddisfazione e con legittimo orgoglio, di tolleranza zero a Castellammare. Queste e altre iniziative servono anche a liberare la città e i cittadini, perfino gli stessi inveterati violatori, dalla prigionia dell’illegalità, perché anche chi vive nell’illegalità spesso è uno schiavo: schiavo dei condizionamenti, delle richieste, quando non dei ricatti, di chi, ‘per chiudere un occhio’, ha per anni preteso da costoro qualunque genere di beneficio. Chi vive nell’illegalità è un precario per definizione e dipende dal capriccio di chi fa finta di non vedere. Il ritorno alla legalità a Castellammare di Stabia rappresenta un valore aggiunto per tutti, anche per gli svariati generi di abusivi: chi rientra nella legalità diventa un uomo libero, titolare di diritti e non più schiavo dei piaceri. Andiamo avanti convinti della bontà delle scelte e non ci fermeremo qui. Camorristi, abusivi, delinquenti e approfittatori in genere sono avvertiti”, ha concluso Bobbio. COMUNICATO