A cura della Redazione
“Una scelta scellerata che porterà alla scomparsa della cantieristica come settore trainante del Mezzogiorno". Così recita il documento di solidarietà ai lavoratori Fincantieri di Castellammare di Stabia diffuso dell’Amministrazione comunale di Pompei a nome dell´intero Consiglio comunale. "Le lotte dei lavoratori vanno sostenute - prosegue la nota -. Non possono essere ridotte ad un problema di ordine pubblico. Anche il Cardinale Bagnasco, e la Chiesa, hanno invitato i responsabili pubblici e privati a cercare soluzioni per la salvaguardia occupazionale”. L’occasione di solidarietà con la classe operaia stabiese, ha offerto lo spunto per ricordare “la nostra Fincantieri”, come hanno definito l’azienda Aticarta (altra gloria industriale meridionale oramai decaduta) i consiglieri comunali Cipriano ed Arpaia, col fine di riaccendere i riflettori su un’operazione di ristrutturazione industriale che al momento sembra arrestarsi. Il presidente del Consiglio, Ciro Serrapica, ha preso l’impegno di convocare una seduta dei capigruppo al fine di chiarire quali sono i problemi all’ordine del giorno per il cantiere Coop Sette, che punta alla costruzione di un centro commerciale. La Società é impegnata, sulla base di una convenzione, all’assunzione degli operai in cassa integrazione. Intanto è partito l’allarme che riguarda gli operai più giovani, che perderanno a breve il sussidio statale. Snellimento (con riduzione del numero degli amministratori) del consiglio d’amministrazione della società Aspide, assegnazione ad una società sportiva di un suolo pubblico ed approvazione di debiti fuori bilancio costituivano i restanti argomenti di delibera all’ordine del giorno. Soprattutto i debiti fuori bilancio hanno innescato discussioni anche all’interno della stessa maggioranza (nel caso di un debito formatosi per l’indennità di reperibilità non prevista in un caso d’intervento urgente del 2008). Conforti e Benincasa della maggioranza, ed Arpaia dell’opposizione, hanno messo in campo interventi tendenti a stigmatizzare la leggerezza di alcuni dirigenti nell’assumere iniziative oltre i loro stessi poteri. Altro elemento di lamentela è quello dei risarcimenti a terzi (300 mila euro l’anno più altri 200 mila di spese legali) che cosituiscono una perdita endemica di bilancio comunale a cui pare non si riesca a trovare rimedio. MARIO CARDONE