A cura della Redazione
Dopo le polemiche legate alla sosta della processione dedicata a San Catello presso l´abitazione di un camorrista, il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, è intervenuto sulla questione esprimendo a più riprese il suo dissenso verso l´iniziativa della Curia stabiese. Bobbio ha anche elogiato il cardinale Crescenzio Sepe (nella foto), Arcivescovo di Napoli. Il Prelato, in occasione dell´inaugurazione della nuova sede del centro operativo della DIA di Napoli, ha ribadito che non saranno ammessi i funerali in chiesa per camorristi e malavitosi, e che non potranno fare da padrini in occasione di battesimi e cresime, e da testimoni ai matrimoni religiosi. “Questa è la Chiesa che ci piace - ha affermato il sindaco Bobbio -. La forte, vigorosa e incisiva azione del cardinale Crescenzio Sepe ci restituisce, dopo gli ultimi tristi eventi, l’Ecclesia che serve a questa Nazione. Il cardinale Sepe, con la sua iniziativa, riporta la Chiesa al suo altissimo magistero in una sinergia tanto evidente quanto forte e fondamentale tra le Istituzioni laiche e quelle religiose; una sinergia che dà prospettive di futuro all’essere umano, inteso nella sua unitarietà inscindibile di corpo e anima, un essere umano che al Sud più che altrove, quando si tratti di cittadini onesti e timorati di Dio, non può fare a meno e che, quindi, non deve mai essere lasciato solo, né dalle Istituzioni né dalla Chiesa cattolica. L’iniziativa del cardinale Sepe restituisce a tutti fiducia nella Chiesa e restituisce a quest’ultima il ruolo pastorale e, quindi anche civile, che non può che esserle proprio”. “Tutti devono comprendere - prosegue il primo cittadino -, buoni e cattivi, che la camorra e la delinquenza in genere devono essere ritenute e considerate come nemici dello Stato e delle Istituzioni civili e avversari della religione, dietro la quale non dovranno o potranno mai più, in nessun modo, nascondersi. Il coraggio dei sacerdoti e il coraggio delle Istituzioni sono il coraggio dei cittadini perbene”, ha concluso Bobbio.