A cura della Redazione
La pace (per lo meno apparente) che regna in questi giorni nell’attività dell’Amministrazione comunale, e più specificatamente nei rapporti tra le sue due maggiori componenti politiche, ha fatto entrare in scena i personaggi di seconda fila che hanno approfittato della “pausa” per conquistare qualche scampolo di visibilità. E’ il caso del Pdl, che dopo un approccio più duro all’opposizione nella prima fase amministrativa, che ha portato, fra l’altro, la commissione d’accesso al Comune di Pompei, preferisce, negli ultimi tempi, restare alla finestra per vedere se riesce il colpo di entrare nella stanza dei bottoni dalla porta di servizio. Vale a dire per sostituire qualche componente che dovesse abbandonare l’alleanza che guida attualmente la città. Ma è speranza vana. Nel frattempo c’è un valzer di cariche e d’incarichi tra i tre consiglieri comunali e qualche altro che affila da anni i coltelli senza essere sorretto dalla fortuna (e dai consensi) per la scalata al primo piano di Palazzo De Fusco. Abbiamo assistito in questi ultimi giorni ad un susseguirsi di comunicati: nomina di segreteria, dissensi interni, sospensione dal partito e così via. Il guiness dei primati è stato però conquistato da quel politico che in 24 ore è riuscito a farsi nominare in una prestigiosa segreteria per poi farsi congelare l’incarico, neanche si trattava di pesce che cominciava ad "annusare". Parimenti, sull’altra sponda politica non si contano le prove di scalata alla direzione del partito da parte degli eterni “trombati”. Quelli (per intenderci) che a duecento preferenze non riescono proprio ad arrivarci da soli e sono costretti a studiare da anni tattiche e marchingegni elettorali per continuare a sperare. Mastri della politica e non garzoni. Come dice un detto napoletano: Loro ci credono, nonostante tutto. Ma dove stanno gli spettatori?. MARIO CARDONE