A cura della Redazione
I comuni di Boscoreale, Boscotrecase, Pompei, Scafati, Terzigno e Trecase, si uniscono in un coordinamento intercomunale per svolgere in modo coordinato ed in forma associata le attività di protezione civile di competenza comunale. Il coordinamento intercomunale, promosso dal Comune di Boscoreale, ha visto la luce stamattina nel corso della prima riunione del tavolo tecnico-politico tra i responsabili dei nuclei comunali di protezione civile e gli amministratori dei sei comuni. L’iniziativa, che è in assoluto la prima esperienza del genere che si realizza nell’area vesuviana, fortemente voluta dal sindaco Gennaro Langella e dal consigliere Ciro Cirillo, delegato alla protezione civile, ha raccolto, tra i convenuti, unanimi consensi in quanto, come ha spiegato il sindaco Gennaro Langella, è ritenuta “Strategicamente operativa sia quale strumento di prevenzione che di supporto in caso di malaugurata ipotesi di calamità in un’area particolarmente esposta qual’é quella vesuviana”. Sei comuni, con oltre centocinquantamila abitanti, nella nascente struttura intercomunale, uniranno uomini e mezzi in una sola mega struttura di protezione civile, con il compito di coordinare le attività di protezione civile di competenza dei comuni nei settori di rischio idrogeologico (alluvioni e inondazioni), geologico (terremoti), d’incendio (beni pubblici e privati), e di ogni altro evento calamitoso che possa mettere in pericolo l’incolumità di persone e beni delle sei municipalità. Il tavolo tecnico-politico si è aggiornato al prossimo 2 maggio allorquando sarà stilato un protocollo d’intesa, cui seguirà una convenzione attraverso la quale, nel dettaglio, saranno definiti compiti, funzioni, organizzazione e tutto quanto necessario per permettere la concreta funzionalità della nascente struttura intercomunale. “Il coordinamento intercomunale della protezione civile è sicuramente un’idea vincente – ha commentato il sindaco Gennaro Langella -. L’unione di sei comuni consentirà di formare un’unica grande squadra, con una forza di centinaia di volontari ed un grande patrimonio di mezzi ed attrezzature, che sarà capace di creare intorno a se una nuova cultura di protezione civile e nello stesso tempo di essere in grado di difendere appropriatamente dai rischi il proprio territorio ed i propri concittadini”. ANTONIO D´ERRICO