A cura della Redazione
Celebrato il Patrocinio del santo martire di Trecase. La data dell’8 aprile è sicuramente legata all’eruzione lavica vesuviana del 1906. Un fenomeno vulcanico d’eccezionale potenza, caratterizzato dall’apertura di bocche eruttive a circa 800 mt. s.l.m. da cui si generarono diversi bracci di colata. Fu l’intercessione del Vescovo Martire, portato in processione per le strade cittadine, ad evitarne il peggio, la distruzione. Il magma si arrestò in località “Vallone” ed esattamente all’altezza in cui oggi una statua marmorea ne ricorda il tragico evento. Ed è stato così che l’intera comunità trecasese si è riunita nella chiesa madre “Santa Maria delle Grazie e San Gennaro” e, a conclusione della funzione della Via Crucis, celebrata dal parroco don Aniello Gargiulo, ne è seguita una lunga fiaccolata che, snodandosi dalla piazza principale del paese lungo il centro storico cittadino, silenziosamente raccolta in preghiera, al seguito della reliquie del Santo Martire portata dallo stesso don. Aniello Gargiulo, ha raggiunto la località “Vallone” luogo del ricordo ove, in uno col parroco, si è raccolta in profonda preghiera con gli abitanti del luogo rivolgendo una particolare attenzione anche ai paesi martoriati della Libia e del Giappone. NINO VICIDOMINI