A cura della Redazione
C’è stata una singolare manifestazione, l´altro ieri mattina, fuori agli Scavi archeologici di Pompei. Sotto l’occhio magico delle telecamere, i dipendenti degli scavi, un alto numero di guide turistiche, gli archeologi e altri operatori culturali e commerciali di settore, hanno manifestato davanti ai cancelli delle antiche rovine archeologiche di Porta Marina Inferiore. Il mondo della cultura si è unito, intorno alle ore 11,30 di venerdì mattina, in una singolare azione di protesta: i manifestanti, tenendosi per mano, si abbassavano fino a stendersi a terra per poi rialzarsi improvvisamente (sempre tenendosi per mano) sotto gli sguardi attoniti dei turisti. La manifestazione di ieri è il primo assaggio (sarà sicuramente trasmessa in televisione) dell’iniziativa nazionale di “abbracciamoci cultura”, a cui parteciperanno le più importanti sigle culturali del Paese. E’ prevista, nella stessa forma, l’iniziativa di protesta nazionale il 5 marzo a Roma, intorno al Colosseo. Si tratta di una forma di contestazione rivolta agli attacchi continui da parte del governo nazionale al mondo della cultura. Ultimo caso eclatante, l’eliminazione dal decreto milleproroghe del finanziamento di iniziative a favore di Pompei. Con la protesta dell´altro ieri si è inteso chiedere alle istituzioni che le future scelte che saranno fatte della gestione dei Beni Culturali siano condivise con le categorie che vi operano. Si richiede anche un impegno economico che tenga conto dell’importanza dei beni culturali italiani, tra i quali gli scavi di Pompei rappresentano un esempio di archeologia unica al mondo. Non dimentichiamo, inoltre, che il patrimonio culturale rappresenta, soprattutto nel Meridione, una delle principali fonti di ricchezza per il Paese e di lavoro per le giovani leve. MARIO CARDONE