A cura della Redazione
Affonda la delibera consiliare di variante urbanistica Superplastic. Il 20 dicembre dell’anno scorso, il Consiglio comunale aveva deciso all’unanimità di rimandarla ad una seduta successiva. Gli approfondimenti propedeutici alla licenza per lavori di riqualificazione ambientale, ristrutturazione edilizia ed ampliamento della fabbrica in variante allo strumento urbanistico (sentita la conferenza dei servizi) hanno impegnato i tecnici del comune in sopralluoghi espressamente ordinati dal primo cittadino Claudio D’Alessio, con delega al dirigente del Sesto Settore del Comune di Pompei, Andrea Nunziata. Nel corso delle verifiche, sono stati riscontrati abusi edilizi che presumibilmente l’imprenditore sarà chiamato a giustificare in termini di legge. A questo punto viene a cadere il progetto di delibera e con esso le aspettative dell’imprenditore e, quello che più dispiace all’opinione pubblica, di circa trenta operai dell´azienda. I rilievi dell’UTC sono specificati in quattro punti che indicano lotti, incrementi di cubature realizzate con difformità rispetto al progetto originario o mediante opere aggiuntive non regolarmente autorizzate. Sono elencati, inoltre, nel rapporto informativo, redatto dal nucleo di polizia edilizia del comando dei vigili urbani di Pompei, gli anni di esecuzione delle opere (si va dal 1978 al 2005). La fabbrica di sacchetti di plastica fu costruita su suolo originariamente agricolo con una regolare licenza edilizia del 1977. Le difformità rilevate dalla polizia e dai tecnici del comune di Pompei sono incluse in un verbale spedito lunedì alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Il rapporto informativo è stato redatto in otto copie: una é andata all’Autorità Giudiziaria, la seconda all’UTC per il prosieguo amministrativo della pratica (decreto sindacale di ripristino dello stato dei luoghi). Altre copie sono state indirizzate ai comandi locali di Polizia di Stato e Carabinieri. Si conclude in un nulla di fatto, dunque, l’unico tentativo del Comune di Pompei, in sette anni di amministrazione D’Alessio, di variante al piano regolatore. Iniziativa parzialmente dovuta perché la legge consente all’imprenditore privato la strada della conferenza dei servizi al fine di pervenire ad un pronunciamento su domande di licenze edilizie extra piano. Il Consiglio comunale del 20 dicembre aveva prima fatto registrare significative assenze poi la seduta era proseguita in discesa: prima la presentazione di un documento contrario da parte di Giorgio Arpaia (Udc), successivamente le dichiarazioni di perplessità di MPA (Conforti) e di Allaria per Unità e Impegno hanno indotto il sindaco D’Alessio a ritirare cautelativamente la delibera in corso d’approvazione. Gli approfondimenti successivi hanno dato ragione a lui ed alla cordata trasversale di scettici sul provvedimento contro i “propositivi” dell’assessore all’Urbanistica. MARIO CARDONE