A cura della Redazione
Sono numerose, e con risultati positivi, le operazioni di contrasto della prostituzione a Pompei svolte dai carabinieri della locale stazione di via Lepanto, comandata dal maresciallo capo Tommaso Canino. Solo nei cinque giorni che vanno dall’11 al 16 febbraio sono state denunciate in stato di libertà complessivamente dieci persone, tra clienti (operai) e prostitute, per atti osceni in luogo pubblico. Le "coppie mercenarie" sono state sorprese a consumare atti sessuali all’interno di autovetture, appartandosi nelle strade pubbliche in prossimità degli scavi archeologici. E´ stato loro contestato il reato contro la pubblica decenza. Tre persone sono state segnalate per inosservanza al foglio di via obbligatorio dal comune di Pompei. Una prostituta è stata anche denunciata per porto abusivo di arma bianca, in quanto trovata in possesso di un coltello a serramanico, poi posto sotto sequestro dai militari dell’Arma. In casi come questo le prostitute si giustificano parlando di difesa personale contro i mali intenzionati nei rapporti occasionali. Al di là del riconoscimento dell’impegno incessante di controllo del territorio degli uomini dell’Arma, che nella città di Pompei proseguono sotto il comando di Canino l’iniziativa del predecessore Manzo, bisogna notare che il fenomeno della prostituzione a Pompei è lontano dall’estinguersi. Anzi, si sta maggiormente radicando per una serie di motivi non direttamente controllabili. Da un lato, sempre più giovani donne scelgono di "battere" le strade di Pompei, dall’altro s’inventano alibi e coperture per il loro mestiere. Mentre prima le lucciole si limitavano a stazionare all’incrocio di Villa dei Misteri, ora si spostano lungo via Plinio e tutta via Mazzini. Alcune di loro salgono in macchina alla rotonda della stazione della ferrovia dello stato. Osservano un comportamento cauto per non dare nell’occhio, evitando gli adescamenti, limitandosi a camminare adagio sulla direttrice esterna della città mariana. Aspettano di essere affiancate dalle automobili per comunicare tariffe e luoghi d’incontro. In questo mestiere il cellulare è diventato lo strumento fondamentale: limita rischi e indiscrezioni. Molte passeggiatrici chiedono di essere accompagnate in alberghi, campeggi e camere ammobiliate, del tutto compiacenti. In questo caso la tariffa raddoppia ma i rischi quasi si azzerano perché, una volta registrata, una prostituta con il cliente passa per una qualsiasi coppia di amanti che consuma una legittima ora di passione. E’ questa la strada che scelgono le “nuove leve”, vale a dire donne e ragazze che arrivano sempre più frequentemente dal comprensorio vesuviano spinte dal disagio sociale, dal menage precario o il marito disoccupato perché mancano i soldi per pagare l’affitto e le bollette. Vengono a Pompei a causa del suo movimento di visitatori in mezzo al quale si confondere meglio l’esercizio del mestiere e si hanno maggiori opportunità d’incontro. Inoltre, c’é la maggiore tutela delle forze dall’ordine pubblico contro ogni forma di violenza. La nuova leva di escort a prezzi popolari presenta differenza di abitudini e maggiori cautele per sfuggire ai controlli. I carabinieri, negli ultimi appostamenti, hanno notato che alcune passeggiatrici si fermavano per “contrattare” prestazioni all’interno del parcheggio di un importante supermercato. Alcune persone sole, dopo la spesa, trovavano a portata di mano occasioni d’incontro a buon mercato. Il rapporto si “consumava” in economia all’interno dell’automobile, celata in un angolo buio di un noto parco, residenza di molti notabili locali. In questo modo le macchine dove si svolgeva sesso a pagamento si confondevano in mezzo ad altre in cui amoreggiavano coppiette locali. E’ aumentato recentemente anche il numero dei trans. Anche in questo caso giovanissimi che arrivano a gruppi in treno nelle ore serali. MARIO CARDONE