A cura della Redazione
Una proposta di restauro e conservazione (nel comunicato si parla anche di personale), che riguardi gli scavi archeologici di Pompei, deve arrivare in Commissione europea prima della primavera. Questa è l’unica condizione che l’Europa ha posto al finanziamento del restauro delle strutture pericolanti diella città antica. E’ noto che l’Istituzione europea ha dimostrato immediatamente il suo interessamento alla situazione di allarme che si è determinata negli Scavi di Pompei, dopo il crollo della Schola Armaturarum ed il pericolo ravvisato per lke, altra domus della città vesuviana distrutta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.c. La Commissione europea, dopo l´annuncio dato dal commissario alla Politica regionale, Johannes Hahn, che assicura che i fondi regionali Ue possono essere utilizzati per il restauro di Pompei, ha invitato le autorità italiane a presentare una proposta "prima della primavera". La Commissione ha tutta l´intenzione di "velocizzare il processo". Mancano, però, nel comunicato Ue, cifre dettagliate sugli eventuali finanziamenti per i siti archeologici del Sud Italia. Il programma di fondi regionali a disposizione del Mezzogiorno prevede un totale di 1 miliardo di euro ma di questi una parte è già stata utilizzata. Inoltre, bisogna annotare che precedentemente il governo ha fatto un uso dei fondi europei per il Mezzogiorno diverso da quello indicato. Non è dato al momento sapere quale cifra le autorità italiane metteranno a disposizione dei beni archeologici vesuviani. La UE, però, ha fatto sapere di essere pronta a fornire l´assistenza dei servizi della Commissione per riconfigurare l´allocazione dei fondi Ue per il Sud in modo da indirizzarli ai siti archeologici. MARIO CARDONE