A cura della Redazione
Dopo il tira e molla condizionato dalla possibilità di allontanamento di Conforti e Malafronte dalla maggioranza, iniziativa rientrata dopo un paio di mesi, lo stesso Alfonso Conforti ha ricevuto dal sindaco Claudio D’Alessio la delega ai Trasporti, ai Flussi e sistemi di mobilità turistica ed ai Parcheggi. Ad Attilio Malafronte è andata, invece, la gestione e la manutenzione del patrimonio mobile (parco macchine) ed immobile (uffici ed abitazioni) del Comune. Il conferimento di deleghe conferite recentemente dal sindaco Claudio D’Alessio ai due consiglieri comunali schierati per il Movimento per le Autonomie di Pompei, se da un lato chiude la fase di spartizione tra gli eletti della maggioranza degli incarichi nell’esecutivo cittadino, sulla base dei risultati elettorali conseguiti nella consultazione amministrativa della primavera 2010, dall’altro non ferma le polemiche da parte di chi, in maggioranza, si sente ancora “in ombra” e continua a pressare per una maggiore una visibilità. Pare che D’Alessio non sia intenzionato a cedere su questo punto. Va innanzitutto precisato che i due dell’Mpa non hanno mollato la presa dopo le deleghe. Chiedono un “posto” nell’Aspide: la presidenza o la direzione generale. A parte questa rivendicazione, fanno discutere nell’ambiente di maggioranza gli incarichi ad Ebreo (Udc) per la cultura ed a Genovese (Pdl) per i rapporti con la soprintendenza archeologica. A chiarire la situazione è intervenuto Malafronte, che ha spiegato che gli unici inserimenti a 360° di consiglieri comunali nell’esecutivo cittadino riguardano lui e Conforti. “Ebreo e Genovese non hanno ricevuto deleghe nell’esecutivo del Comune di Pompei ma incarichi dal sindaco per lo svolgimento di alcune funzioni”. Ha precisato il primo consigliere di Pompei (per voti conseguiti). In poche parole, Ebreo e Genovese avrebbero ricevuto dal primo cittadino solo un mandato di rappresentanza per limitati adempimenti, e non una delega generale relativamente ad un settore. Iniziativa eccezionale, dunque, del sindaco (riguardo a questi due incarichi) che comporta per l’ex rivale di D’Alessio, l’ostilità (che ancora permane) di alcuni suoi colleghi di partito che lo avevano sostenuto (candidandosi) in campagna elettorale. MARIO CARDONE