A cura della Redazione
Forti segnali di preoccupazione dopo i crolli degli ultimi giorni, arrivano del sindaco di Pompei Claudio D’Alessio. Si tratta della fascia tricolore della città che presta i servizi di accoglienza ai 3 milioni di turisti che ogni anno si recano in visita al museo all’aperto più affascinante del mondo. “Le parole del ministro Bondi mi avevano in un primo momento tranquillizzato – ha spiegato Claudio D’Alessio – ma a pochi giorni di distanza ho dovuto ricredermi. Ho constatato che ci troviamo ancora una volta a discutere di crolli. Quello della schola armatorarum avrebbe dovuto innescare una reazione positiva da parte del Governo per interventi urgenti di messa in sicurezza dell’area archeologica. Il cedimento di due muri antichi - continua il primo cittadino -, a causa della pioggia, dimostra che niente di pratico è stato ancora fatto. C’é bisogno d’interventi concreti. Non è certamente con le chiacchiere che si tutela Pompei”. D’Alessio ha lanciato un appello per salvare Pompei rivolgendosi alla massima carica istituzionale del Paese. “Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è l’unico che ha realmente a cuore la sorte degli scavi”. Ha commentato D’Alessio che, come i suoi predecessori, nella funzione di primo cittadino di Pompei non ha goduto mai di molta considerazione da parte della massima direzione (ordinaria o di emergenza) del sito archeologico che si trova sul territorio della sua città. Per il semplice motivo che manca un quadro normativo che riconosca un ruolo nella gestione del museo al sindaco ed all’amministrazione della comunità, che pur si attiva per i turisti che arrivano a Pompei, con verde pubblico, panchine illuminazione, acqua, vigili urbani e ritiro della spazzatura. “Abbiamo calcolato che spendiamo un milione di euro l’anno per i servizi gratuiti ai turisti che arrivano in visita alla città antica, senza che ci venga riconosciuto neanche un euro sull’incasso dei biglietti”, ha chiosato D´Alessio. L’aspirazione dei pompeiani sarebbe una legge speciale per Pompei (tipo quella per Roma). Aspirazione che è stata coltivata da numerose personalità di ogni schieramento nel periodo delle elezioni politiche, ma viene puntualmente disattesa successivamente. MARIO CARDONE