A cura della Redazione
Non c’è pace per i medici e gli infermieri del centro di salute mentale che fino a poco tempo fa era insediato a Pompei. Dopo aver operato, con insufficienza di organico, tra innumerevoli disagi nella sede fatiscente di via Scacciapensieri, li operatori sanitari sono migrati nella vicina Torre Annunziata dove alla fine si sono sistemati dentro ad un padiglione dell’ex ospedale civile di Torre Annunziata. Da lunedì prossimo si fermerà l’attività ordinaria del centro che opera per un’utenza di 160 mila persone residenti su un territorio diviso in sette comuni (Pompei, S. Antonio Abate, S. Maria la Carità, Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase). Il motivo è che da allora non sarà possibile più programmare la prevenzione, l’ambulatorio e l’attività sociale di tutela delle persone in difficoltà in via continuativa assistite dal Centro. Tutto ciò perché i quattro psichiatri impiegati in via continuativa nel struttura sanitaria si allontanano almeno due giorni alla settimana per prestare assistenza presso la struttura di lungodegenza dell’ospedale di Gragnano, che a quanto pare è fornita di quattro posti letto. A questo punto il dottor Morlicchio ed i suoi collaboratori sono in grado di far fronte solo all’emergenza, vale a dire il pronto soccorso. Nello stesso tempo sono costretti ad abbandonare ogni forma di attività ambulatoriali e prestazioni collaterali a favore dell’utenza. A ben vedere non pare ci sia complessivamente un deficienza di organico nel Dipartimento di salute mentale dell’azienda sanitaria numero 3, diretto da Francesco Della Pietra. Solo che, a quanto pare, in questo stato di smobilitazione generale, dovuto alla crisi della Sanità campana, vige attualmente, più di prima, il “si salvi chi può”. Vale a dire che in molti casi invece di puntare a dare una risposta oggettivamente efficace alle esigenze sanitarie del territorio nella distribuzione delle risorse, si persegue nella vecchia logica delle protezioni politiche con il risultato di riservare ad alcuni comuni un coefficiente medico/paziente alto rispetto alla media regionale. Infine ci sono territori, figli di un dio minore, che sopravvivono in evidente stato di precarietà. Un di questi casi pare sia proprio quello vesuviano, per quanto riguarda la salute mentale attualmente operante a Torre Annunziata. Dopo un lungo errare da una sede all’altra, da lunedì prossimo il Dipartimento sarà costretto a sospendere la regolarità del servizio. MARIO CARDONE