A cura della Redazione
Anche Pompei si mobilita contro l´apertura della seconda discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio.. Venerdì sera il consiglio comunale, nell’approvare all’unanimità la delibera contro le due discariche, ha auspicato che, dopo l’intervento autorevole del prelato della diocesi di Nola, oggi levi la voce l’arcivescovo del Rosario Carlo Liberati. Nel documento votato all’unanimità dai consiglieri di tutti i colori politici è stato riportato il dettame della legge del 2008 che prevede lo smaltimento dei rifiuti urbani indifferenziati insieme ai rifiuti pericolosi (ceneri pesanti, scorie con sostanze pericolose, fanghi e rifiuti pericolosi trattati). E’ stato commentato come tale iniziativa crei i presupposti per l’inquinamento di una vasta area ai piedi del Vesuvio densamente popolata, oltre ad un gravissimo danno economico derivante dallo scoraggiamento di due rilevanti flussi turistici diretti agli scavi archeologici di Pompei ed al Santuario della Madonna del Rosario. Il dibattito nel corso del consiglio è stato serrato, ma nello stesso tempo corretto, solidale con le popolazioni dei paesi limitrofi direttamente coinvolte sul problema della discarica e soprattutto attenti agli interessi di Pompei, città che vive di turismo. L’occasione è stata propizia per vagliare anche lo stato dell’arte riguardo alla raccolta dei rifiuti sul territorio mariano. E’ stato dato atto all´amministrazione in carica di essersi mossa per tempo non facendo vivere alla popolazione ed alle aziende il pericolo del dissesto ambientale, diffuso in quasi tutta la provincia di Napoli. I problemi anche a Pompei non mancano. Sono stati messi in evidenza nel corso del dibattito. In primis però è stato riscontrato l’impegno dell’assessore al ramo, Amato La Mura, di riallacciarsi al ciclo virtuoso degli inizi della raccolta differenziata. Bisogna che l’amministrazione e l’utenza cittadina si diano da fare per raggiungere al più presto il traguardo del 50% di raccolta differenziata, al fine di evitare rigori di legge che potrebbero comportare anche un inasprimento della TARSU. MARIO CARDONE