A cura della Redazione
Assume ogni giorno più sostanza la voce secondo cui Marcello Fiori, ex commissario della Protezione Civile agli Scavi di Pompei, andrebbe alla presidenza della fondazione destinata, secondo la dichiarazione del ministro Bondi, a sostituire la struttura di autonomia speciale. Ne danno notizia i sindacati, molto critici sulle nomine di “soprintendenti a tempo” decise dal Ministero, perché dopo la Salvatore e due nomine successive di Proietti, in un solo anno dovrebbe approdare a Pompei Fulvia Lo Schiavo, che secondo Pepe (Cisl) sarebbe destinata a restarvi per un solo mese per passare successivamente la mano a Jeannette Papadopoulos. “I continui avvicendamenti di soprintendenti, in carica per poco tempo fanno persistere un’insufficiente funzionalità dei servizi causata dalla precaria organizzazione del lavoro, determinando lo slogan stato di emergenza a Pompei”. Ha commentato Pepe, lasciando intendere che qualcuno manovra per creare lo stato di emergenza (almeno per quanto riguarda il personale) nel sito archeologico vesuviano. Cerasoli (Uil) va sotto ancora più duro. Riferisce che “a Pompei si sta giocando una partita dai contorni oscuri” spiegando nel suo comunicato che “la situazione sembra essere congeniale alle mire o aspirazioni dell’ex Commissario Marcello Fiori, che pare abbia potere di veto sulle nomine sino a quando non verrà individuato un Soprintendente a lui congeniale, vista la sua ambizione di andare a ricoprire il ruolo di Presidente della Fondazione”. Lo stesso Cerasoli ha dato notizia di un’ispezione del ministero dell’economia e della finanza (dottoressa Raffaela Pisegna) sulla gestione commissariale“ su cui – afferma –non si sa nulla”. Le nomine anticipate da Pepe non sono state confermate nella soprintendenza mentre il giallo sul cedimento della trave nella domus di Giulio Polibio prosegue sulla stessa trama di casi precedenti (per esempio il crollo del muro perimetrale nella casa dei Casti Amanti). In questi casi da una parte i sindacati parlano di danni seri mentre sul versante opposto la Direzione degli Scavi ed il MIBAC minimizzano categoricamente la portata dell’incidente. Ultimamente il sopralluogo del responsabile dei restauri SANP, De Carolis, ha stabilito che l’asse in questione è solo di arredamento. Sul sito non c’è pericolo. Per prudenza è stata transennata l’area sottostante e deviato il percorso di visita nella casa di Giulio Polibio che la Direzione potrebbe decidere di chiudere per alcuni giorni per il semplice motivo che deve essere riparato l’ologramma della figura del padrone di casa. MARIO CARDONE