A cura della Redazione
Il sindaco Claudio DAlessio intende porre il Comune di Pompei in posizione di comando nella fondazione che nascerà per la gestione del sito archeologico di Pompei mentre lex commissario allEmergenza, Marcello Fiori, attualmente direttore generale Mibac, secondo quando appurato da un recente comunicato sindacale, porta avanti un progetto alternativo (insieme ai direttori generali Mario Resca e Antonella Recchia ed al consigliere del ministro Bondi, Enrico Bellezza) che contempla una posizione defilata per la città mariana. E evidente il contrasto tra Comune di Pompei e Ministero dei Beni Culturali sul progetto di revisione del modello organizzativo della soprintendenza archeologica di Pompei che attualmente è annessa a quella di Napoli. Lopinione dellamministrazione di Pompei (vale a dire del sindaco DAlessio) lha dichiarata con parole esplicite e dure il presidente del consiglio comunale, Ciro Serrapica, nella relazione di una recente assise comunale. In quellambito Serrapica ha detto chiaro e tondo che il ceto dirigente del Comune di Pompei non tollererà che un ministro (di qualsiasi colore politico) venga a Pompei a dettare legge sulla gestione del monumento archeologico più visitato dEuropa che risiede nel suo territorio. Al di la del primato culturale lente comunale allo stesso tempo del ministero dei Beni Culturali, attualmente gestito da Bondi, vogliono avere voce in capitolo sui circa 30 milioni di euro che ogni anno si incassano con i ticket per la visita degli Scavi di Pompei. Il gruppo di lavoro incaricato da Bondi attualmente, sempre secondo il comunicato, starebbe per imbastire il profilo di una probabile fondazione che contempli la partecipazione dei soggetti privati locali maggiormente interessati nel business degli Scavi di Pompei insieme alla Regione Campania, la Provincia di Napoli e 5 comuni (Pompei, Castellammare di Stabia, Boscoreale, Ercolano e Torre Annunziata).
Nel frattempo, alla direzione della SANP dovrebbe andare Angelo Maria Ardovino al posto di Proietti nominato ad interim dopo il pensionamento.
MARIO CARDONE