A cura della Redazione
Notte di protesta a Boscoreale. Un centinaio di cittadini è sceso in strada alla notizia della decisione del sottosegretario Guido Bertolaso di dare il via alla seconda discarica di cava Vitiello in pieno Parco nazionale del Vesuvio. Strade bloccate, spazzatura riversata in strada, hanno trasformato una serata domenicale in una bolgia improvisa. Accompagnati dalla puzza della cava Sari che invade da mesi i comuni vesuviani, stanchi delle lunghe battaglie burocratiche tra ricorsi al Tar ed alla magistratura, un gruppo di cittadini con in testa i movimenti anti discarica hanno deciso di passare alle vie di fatto. Il corteo ha raggiunto anche il vicino Comune di Boscotrecase dove anche qui è andata in scena la protesta a base di buste di rifiuti sotto lo sguardo delle forze dell´ordine intervenute a debita distanza. Nonostanze il Governo centrale abbia dichiarato finita l´emergenza rifiuti in Campania, il "no" della Provincia di Napoli all´apertura della seconda discarica del Vesuvio e l´impegno preso a Bruxelles con i commissari europei dall´assessore regionale, Romano, a non aprire la cava Vitiello, le notizie comunicate dalla Protezione civile sembrano andare in tutt´altra direzione. A preoccupare i movimenti anti discarica è che la città di Napoli è in piena emergenza, le discariche si vanno esaurendo, l´inceneritore d´Acerra è fermo e non s´intravede una via d´uscita a breve. Quindi, l´ipotesi avanzata dalla Protezione civile appare verosimile. Ecco perchè i cittadini di Boscoreale stanchi di promesse non mantenute e preoccupati per i crescenti danni alla salute sono scesi in strada nottetempo. C´è da giurare che la protesta non si esaurirà tanto presto e che nei prossimi giorni è annunciata una mega manifestazione di protesta che potrebbe portare alla richiesta delle dimissioni dei Sindaci e dell´Ente Parco del Vesuvio minacciando l´occupazione permanente delle sedi istituzionali di questi Enti. Per la cronaca, nel corso della manifestazione di protesta non si sono registrati incidenti né danni. FRANCO M.