A cura della Redazione
Il consigliere comunale Pdl Giorgio Arpaia, in un suo comunicato sul consiglio comunale straordinario di martedì scorso, ha bacchettato duramente il comportamento del presidente Serrapica. Secondo Arpaia, Serrapica ha dismesso la veste istituzionale per tenere un vero e proprio comizio all’apertura dei lavori. Il neofita Pdl (era stato eletto in una lista Udc) non ha fatto economia di aggettivi (“arrogante”, “imparziale”, “strabordante”) nel commentare il comportamento del presidente del Consiglio comunale. Ha denunciato il suo protagonismo “sopra le righe” e l’ aver “tolto la parola” ai consiglieri comunali nonostante le ripetute richieste (in aula oltre ad Arpaia c’è stata la vibrata protesta di Conforti). Arpaia ha biasimato anche il suo capogruppo Genovese, tacciato come “collaborazionista” della maggioranza. Il giorno prima il dibattuto in pubblico aveva visto la presenza attiva e solidale di esponenti di quasi tutti i gruppi consiliari sul provvedimento dell’Esecutivo regionale di sospensione dei finanziamenti per i lavori pubblici d’interramento della tratta della Circumvesuviana da Torre Annunziata a Pompei. Arpaia, nel comunicato, ha diffuso le argomentazioni che non gli avevano fatto leggere in aula. La sua tesi (che è quella dell’esecutivo regionale e della direzione di partito) è che nella vicenda ci sono grosse responsabilità (per quanto riguarda i ritardi di oltre un decennio) del governo di centrosinistra, dell’esercente (Circumvesuviana) e dell’Amministrazione comunale di Claudio D’Alessio. Alla fine, invece di un intervento unitario con costi minim, sarebbe stata privilegiata una logica d’interventi differenziati dai costi esorbitanti. L´Amministrazione avrebbe previsto di spendere quasi il doppio per realizzare la nuova stazione di Pompei Santuario. La conclusione è scontata: via libera ai lavori d’interramento del tratto di strada ferrata della circumvesuviana. La stazione resta quella che è (tra l’altro Arpaia ravvisa un pregio della stazione esistente di cui finora nessuno si era reso conto). La conclusione è che l’attuale guida di centrodestra della Regione Campania, per colpire la gestione Bassolino, intende privare Pompei dell’opera di alto profilo disegnata da Eisenman, e destinata a restare come un segno dei tempi in una città turistica d’alto profilo internazionale. Loro alla fine faranno quello che vogliono ma è certo che i cittadini di Pompei sanno giudicare chi vuole effettivamente il bene della loro città. MARIO CARDONE