A cura della Redazione
Negli ultimi giorni sono state comminate multe a raffica per occupazione selvaggia del suolo pubblico delle bancarelle nella zona antistante gli scavi archeologici di Pompei. Sono stati fatti dai vigili urbani di Pompei molti controlli anche alle guide turistiche ma questo settore, sebbene non si sia messo ancora in regola con la prenotazione delle visite negli scavi, non ha presentato irregolarità ai controlli dei caschi bianchi. Vale a dire che le guide intervistate dai vigili urbani erano tutte munite di cartellino rilasciato dalla Regione Campania. Sanzionati anche alcuni bar del centro che occupavano con i tavoli e le sedie più spazio comunale del consentito. A parte l’esigenza di riservare, in concomitanza dell’attività turistica, un minimo di spazio vitale per i residenti, l’amministrazione della città di Pompei sta mostrando il pugno duro nei confronti del commercio turistico locale per indurlo al rispetto delle regole. Resta da vedere che fine faranno le multe, superiori ai mille euro, comminate ai trasgressori che hanno occupato abusivamente spazi pubblici. E’ rimasto, inoltre, l’amaro in bocca alla società civile di Pompei che ha dovuto constatare che riguardo alla regolarizzazione dell’attività commerciale nulla è stato fatto di concreto dai due commissari all’emergenza che si sono succeduti negli ultimi quattro anni (prima Profili poi Fiori). E’ un’occasione mancata di regolarizzare, finalmente, il commercio al minuto fuori dagli scavi che è una spina nel fianco dell’iniziativa turistica. Pretendere che l’anomalia si possa risolvere “in casa” è di difficile realizzazione. Perché in una piccola cittadina i trasgressori sono i diretti familiari, gli amici ed i sostenitori dei poliziotti che dovrebbero sanzionarli e dei politici che hanno la guida della città. L’occasione di avere, a Pompei, autorità governative, munite di poteri speciali non capita due volte. Il treno dell’eliminazione complessiva del commercio abusivio (bancarelle, chioschi, tassisti, ecc) è passato senza lasciare tracce a Pompei. Difficile che ripassi in futuro. MARIO CARDONE