A cura della Redazione
Non sempre in politica quattro più due è uguale a sei. Qualche volta, capita che la somma è cinque. E’ proprio il caso della formazione Udc che perde, di fatto, un consigliere comunale nell’operazione politica che ha portato l’ex candidato a sindaco Giuseppe Tortora nell’esecutivo di Claudio D’Alessio. Alla fine, al posto di Amato La Mura subentra in Consiglio comunale Antonio Ebreo (entrambi candidati in una lista del partito democratico ma successivamente passati all’Udc). Le cose non procedono allo stesso modo (a quanto pare) nel caso delle dimissioni di Tortora che, anche se tesserato per il partito di Casini, era candidato per un’intera coalizione. In questo secondo caso non si deve quindi calcolare la posizione di primo non eletto per singola lista elettorale, ma quella complessiva dei candidati non eletti per tutte le liste che erano collegate a Tortora candidato a sindaco. A conti fatti, a Palazzo De Fusco sono arrivati solo in un secondo momento alla conclusione che in Consiglio comunale entra Raffaele De Gennaro per la lista Alternativa Pompeiana e non Antonio Cirillo,il primo non eletto della lista Udc. Il Cirillo è a capo del nucleo di disoccupati “critici” dell’ex Cartiera di Pompei. Conclusione. E’ improbabile che il neo consigliere comunale, esponente di una lista “alternativa”, si accodi a Tortora ed all’Udc nell’operazione di apparentamento con D’Alessio. A questo punto (se le cose andranno nel modo prospettato) nasce un imprevisto per D’Alessio, che si trova ad aver conferito un seggio in esecutivo al suo ex avversario incassando un solo voto in più nel parlamentino comunale. Che diranno, a questo punto, i suoi alleati “storici” che hanno la stessa forza rappresentativa (vale a dire un gruppo consiliare di un solo consigliere)? MARIO CARDONE