A cura della Redazione
Secondo il sindacato Uil del Ministero dei Beni Culturali, si deve far chiarezza sulla gestione del commissariamento degli scavi di Pompei. Per questo motivo il sindacato del segretario generale Cerasoli presenterà alla magistratura un esposto denuncia. In primis, sarà denunciata la decisione di inibire ai turisti la vista al Teatro Grande recentemente restaurato. La decisione, secondo la Uil, é inconcepibile in considerazione che il Teatro Grande è stato restaurato con risorse pubbliche rivenienti dall’incasso dei biglietti. Il commento della Uil è condiviso da molti critici dell’intervento di restauro. "Il Teatro Grande non è riserva esclusiva del San Carlo o delle manifestazioni culturali notturne, escludendo le visite giornaliere. Il problema è stato al centro dell’ultima riunione sindacale con il soprintendente ad interim Proietti, che si è impegnato ad un sopralluogo sul sito archeologico con la presenza dei rappresentanti dei lavoratori. Inoltre l’arrivo di questi giorni a Pompei di due personalità della cultura archeologica come il presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, Andrea Carandini, e l’architetto Roberto Cecchi, segretario generale Mibac, non è casuale ma probabilmente motivata all’esigenza di verificare di persona lo stato dell’arte, vale a dire dei lavori pubblici realizzati al Teatro Grande che continuano a suscitare critiche e polemiche". Altro motivo della denuncia della Uil è collegato all’aumento del costo del biglietto d’ingresso con la visita multisensoriale della casa di Giulio Polibio e del cantiere-evento dei Casti Amanti. Il costo è lievitato a 22,50 euro (11 euro per l’accesso agli scavi + 10 euro per le due nuove domus + 1,5 euro per la prenotazione). Secondo la Uil è grave che la decisione sia stata presa dal commissario all’emergenza Marcello Fiori senza passare per il vaglio del Comitato per i biglietti, organismo istituito presso la Direzione Regionale della Campania. La decisione, invece, secondo il comunicato Uil, è stata assunta dal Commissario Fiori che, secondo il sindacalista Cerasoli “come al solito è stato preso dal delirio dell’onnipotenza e dell’infallibilità. Ha fatto tutto senza dire niente al Comitato Regionale per i prezzi”. MARIO CARDONE